MESSINA. Le elezioni per il nuovo rettore dell’università di Messina diventano “calde”: nel giro di due giorni, infatti, da una calma apparente e innaturale (l’unico sussulto è stato quello con cui un mese fa Michele Limosani, direttore della facoltà di Economia, ha annunciato la sua candidatura) c’è stata un’escalation. Prima il decano Letterio Bonina ha indetto la data delle consultazioni (29 settembre 2023, primo turno elettorale; 06 ottobre, secondo turno; 13 ottobre 2023, ballottaggio), poi si è scontrato col direttore generale Francesco Bonanno e con l’attuale rettore Salvatore Cuzzocrea per la ratifica delle date, quindi ha ricevuto una lettera, firmata da oltre trecento docenti, che lo invitano a rivedere la sua decisione.

Bonina ha raccontato la vicenda in una lettera aperta ai colleghi: “Cari colleghi, quale Decano dell’Università degli Studi di Messina desidero informarvi di avere trasmesso agli uffici competenti il decreto di indizione delle elezioni a Rettore per il sessennio 2024-2030, che trovate in allegato alla presente. Il calendario elettorale indicato è il seguente: 29 settembre 2023, primo turno elettorale; 06 ottobre, secondo turno; 13 ottobre 2023, ballottaggio.

 Ho ritenuto che i tempi fossero quelli appropriati poiché, nelle ultime settimane, ero stato ripetutamente sollecitato da numerosi esponenti del corpo elettorale, tra colleghi docenti, unità del personale tecnico amministrativo e studenti. Inoltre, come da tradizione del mondo accademico, occorre considerare un congruo periodo di affiancamento tra il Rettore uscente e quello neo eletto, specie nell’ottica della programmazione di medio periodo. Nel rispetto dei ruoli istituzionali e secondo prassi, prima di procedere alla trasmissione del decreto, ho informato sia il Rettore che il Direttore Generale circa le mie determinazioni e sono stato invitato dallo stesso Direttore Generale a inviare il documento al protocollo. Come è noto, la legge, lo Statuto e i regolamenti di Ateneo, conferiscono al Decano piena autonomia in merito alle decisioni riguardanti l’indizione delle elezioni.

Esprimo la mia sorpresa per essere stato invitato dal Direttore Generale prima e dal Rettore dopo, in spregio alle norme che regolano questo particolare procedimento, a evitare di prendere scelte unilaterali e non condivise e di concordare con quest’ultimo il contenuto del decreto, date comprese. Desidero ribadire, qualora fosse necessario, che l’autonomia decisionale riconosciuta al Decano è garanzia di imparzialità della procedura che viene messa così al riparo da ogni interferenza e/o condizionamento. In questa logica, il decreto da me elaborato deve essere pubblicato, senza che alcuno possa esercitare eventuale potere di veto. Giova ricordare, a riguardo, che lo Statuto dell’Università, all’Art. 9 c. 3, recita: La convocazione del corpo elettorale per la elezione del Rettore è fatta dal Decano o, in caso di sua assenza o impedimento, dal professore ordinario che lo segue in ordine di anzianità, almeno trenta giorni prima della data fissata per le votazioni. Le votazioni si devono svolgere almeno novanta giorni prima della scadenza del Rettore in carica, secondo un calendario prestabilito e con un intervallo da tre a sette giorni tra una votazione e l’altra. Almeno venti giorni prima della data fissata per le votazioni sono presentate al Decano le candidature, corredate da curriculum e dai relativi programmi”. 

Trascorse oltre 24 ore dall’invio del mio decreto e non avendo ricevuto alcuna informazione circa la sua pubblicazione, venerdì 21 mattina mi sono personalmente recato dal Direttore Generale a chiederne notizie, ribadendo l’invito a pubblicarlo. Mi sono sentito rispondere che erano necessari alcuni approfondimenti e, in particolare se io sia veramente il Decano, se esistano, nell’imminenza delle vacanze estive, le risorse e la possibilità di bandire una gara d’appalto apposita per gestire le elezioni, se esista la disponibilità delle aule indicate nel decreto dove ubicare i seggi. Lascio alla vostra sensibilità la valutazione di tali motivazioni!

Il Direttore Generale, quindi, mi congedava dicendo che il decreto non sarebbe stato comunque pubblicato e che mi avrebbe inviato in giornata una nota scritta in cui tutto ciò sarebbe stato formalizzato. A oggi, in realtà, non ho ricevuto nulla. A questo punto sono stato costretto a diffidare l’Amministrazione affinché proceda senza indugio alla pubblicazione del decreto di indizione delle elezioni da me sottoscritto nel rispetto – lasciatemi ancora una volta affermare – della legge, dello Statuto e dei regolamenti di Ateneo. Eventuali slittamenti rispetto alla data individuata non potranno che essere addebitati all’attuale amministrazione, visto che questi ingiustificati ritardi non potranno fungere da alibi rispetto al prolungamento dei tempi per l’organizzazione della macchina elettorale: oggi i margini sono ampi, ma ovviamente qualsiasi ostruzionismo li potrebbe ridurre.

I colleghi, ben 325 (ma altre adesioni pare stiano arrivando) per tutta risposta, ne hanno stigmatizzato il comportamento in un’altra lettera aperta” Gent.mo Prof Bonina, siamo rimasti fortemente sorpresi nel ricevere la Sua e-mail con la quale ha comunicato a tutti noi di aver già sottoscritto il Decreto di convocazione delle prossime elezioni alla carica di Rettore. Sentiamo, pertanto, il dovere di farLe presente che, da docenti di questa Università, non condividiamo il tono della Sua comunicazione, il metodo con il quale ha agito e, nel merito, l’ingiustficata perentorietà del calendario proposto. La nostra Università non merita certamente il coinvolgimento in una bagarre sulla data delle elezioni. Chi svolge il ruolo di Decano ha il dovere dell’equilibrio e del rispetto dei ruoli isttuzionali, a maggior ragione in relazione ad un passaggio importante nella vita di un Ateneo come è l’elezione del nuovo Rettore. Ci saremmo dunque aspettati l’avvio di una serena e corretta interlocuzione con l’attuale Rettore, nonché presidente della CRUI, Prof. Salvatore Cuzzocrea, con il Senato, con tutti i Direttori di Dipartimento, con il Consiglio di Amministrazione e con la componente studentesca.

Tutto questo non è avvenuto e si è giunti, invece, all’unilaterale individuazione di un calendario delle prossime elezioni per il nuovo Rettore che, di fatto, appare del tutto arbitrario, prematuro (l’obbligo di svolgere le elezioni “almeno 90 giorni prima della scadenza del Rettore in carica”, come è previsto dal comma terzo dell’art. 9 del nostro Statuto, non si traduce con 9 mesi prima), discutibile anche dal punto di vista giuridico. Del resto, questa scelta condizionerebbe negativamente l’attività dei possibili futuri candidati, i quali sarebbero costretti ad elaborare, stante l’attuale paventata tempistica, una proposta nel pieno mese di agosto, quindi in un periodo assolutamente inadatto, pur in assenza di urgenti ed improcrastinabili motivazioni (a meno che, tra queste motivazioni, non rientri il Suo pensionamento previsto per il prossimo 30 settembre). D’altra parte, la possibilità, per tutta la comunità accademica, di apprendere e discutere le proposte dei candidati alla carica di Rettore, si ridurrebbe a poco più di tre settimane, con un’incomprensibile limitazione dei tempi del confronto. Infine, come si può mai giustificare la presunta esigenza del nuovo Rettore di “coabitare” per ben 8 mesi con l’attuale?

Gent. Prof Bonina, desideriamo tutti una campagna elettorale serena, animata da un sano confronto e da un autentico spirito inclusivo, che conduca, tra l’altro, a non escludere, come invece avverrebbe a seguito della Sua proposta, gli studenti che si iscriveranno all’anno accademico 2023-2024 e che avrebbero il diritto di esprimere il proprio voto in ordine ad una scelta che li accompagnerà per l’intera carriera universitaria”.

 

 

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