MESSINA. Il Comune chiude con l’associazione sportiva dilettantistica Waterpolo Messina, e scioglie unilateralmente per inadempienza contrattuale l’accordo che garantiva alla società la gestione della piscina Cappuccini, che era stato stipulato nel 2012 (con validità settennale).

La società aveva accumulato un ingente debito con il comune di Messina, quantificato il 31 di dicembre del 2017 a 482mila euro, e nel 2018 aveva proposto a Palazzo Zanca un piano di rientro con transazione. Che evidentemente non è bastato.

“Sul rapporto concessorio con l’Asd Waterpolo per la gestione della piscina Cappuccini, che è stata chiusa due settimane fa dopo il crollo del tetto, “è stata posta in essere una notevole corrispondenza e che per la definizione delle relative azioni è stato più volte richiesto dal Dipartimento politiche culturali ed educative un tavolo tecnico congiunto tra i Dipartimenti, i legali e l’Amministrazione”, scrive il dirigente allo Sport Salvatore De Francesco. A cosa ha portato questa serrata corrispondenza? Intanto un mandato a “procedere ad accertare e valorizzare in contraddittorio con la società ASD Waterpolo i lavori da quest’ultima effettuati nell’impianto natatorio in oggetto”. A tale riguardo la società, per bocca del suo presidente Felice Genovese, (con cui di recente il sindaco Cateno De Luca è stato piuttosto critico, dopo  averlo “spalleggiato” nel suo ruolo da revisore dei conti dell’Atm), ha affermato di aver effettuato lavori per 400mila euro in sette anni”.

Che evidentemente non sono bastati, perchè nel giro di meno di un mese, prima è arrivata una relazione formulata dagli assessori al Contenzioso e alle Politiche sportive che esprimeva la volontà di “revocare ogni delibera avente ad oggetto l’affidamento della gestione del complesso natatorio Cappuccini” ed il successivo accordo transattivo”, e poi il conferimento di incarico legale “finalizzato al recupero coattivo nei confronti della Waterpolo e al risarcimento dei danni scaturenti dall’inadempimento della transazione”.

Per ultimo, due giorni fa il Segretario generale invitava il Dipartimento politiche culturali ed educative a notificare alla Asd Waterpolo l’avvenuta risoluzione del contratto di transazione e ad intimare l’immediato rilascio dell’impianto che “ove non avvenisse spontaneamente dovrà essere eseguito coattivamente”, precisando che “la gravità delle inadempienze contrattuali accertate posti in essere dalla Asd Waterpolo esclude dunque la opportunità di svolgere qualsivoglia tavolo di confronto e ogni valutazione consequenziale dovrà essere rimessa all’autorità giudiziaria in sede di contenzioso.”

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