MESSINA. Una nuova tegola è arrivata sulla testa dell’amministrazione di Cateno De Luca, che oltre alla già piuttosto difficoltosa ordinaria amministrazione, deve fare fronte anche ad eventi straordinari, come il crollo del tetto in legno della piscina Cappuccini di qualche giorno fa. In seguito al cedimento strutturale, il sindaco Cateno De Luca ha disposto la chiusura per inagibilità della struttura (già chiusa per lavori)  e “per le gravi inadempienze contrattuali dell’attuale concessionario”.

Che da par suo ha risposto per le rime, sottolinenando come la società, la Waterpolo Messina, non è responsabile per le manutenzioni, e che anzi ha effettuato interventi per 400mila euro in sette anni. Problema è che il presidente della concessionaria, la Waterpolo, è Felice Genovese, revisore di conti dell’Atm e uomo che Cateno De Luca conosce benissimo da quando si è trattato di lanciare accuse su numeri dell’azienda trasporti.

Ora l’idillio sembra interrotto. Bruscamente. “Dal 2012 non ci siamo mai tirato indietro nelle manutenzioni, e in virtù della transazione non abbiamo lesinato in migliorie  e abbiamo sempre comunicato all’amministrazione gli eventuali interventi”, ha spiegato Genovese

La risposta di De Luca non si è lasciata attendere: “in seguito al al sopralluogo effettuato dal sindaco Cateno De Luca all’impianto sportivo Cappuccini, insieme all’assessore allo Sport Giuseppe Scattareggia ed al funzionario del dipartimento Manutenzioni Immobili Comunali e Impianti Sportivi Orazio Scandura, a seguito del crollo del tetto di copertura dovuto al cedimento di una trave lamellare, l’Amministrazione comunale nel contestare integralmente il contenuto precisa che dopo esserci insediati venivamo a conoscenza della strana circostanza che Genovese, che fino ad allora avevamo conosciuto come presidente del Collegio dei revisori dei conti dell’ATM, era anche il presidente della ASD Waterpolo che gestiva l’impianto natatorio Cappuccini e che aveva accumulato un’ingente morosità. Occorre premettere che il rapporto tra il Comune e la ASD Waterpolo è iniziato nel lontano 2012, quando la società a seguito di gara ad evidenza pubblica, si aggiudicò la concessione per la gestione della piscina comunale Cappuccini della durata di sette anni. Fin da subito la ASD si rendeva inadempiente ai propri obblighi accampando pretestuose doglianze sulla inadeguatezza dell’impianto. La società non paga i canoni da gennaio 2019. Acquisita la prova delle gravi inadempienze della ASD Waterpolo si conferma la volontà dell’Amministrazione comunale di revocare ogni delibera avente ad oggetto l’affidamento della gestione ed il successivo accordo transattivo, avendo già dato mandato agli uffici di predisporre relativa delibera. Al contempo si preannuncia che di tutti i precedenti atti di gestione verrà trasmessa copia alla Corte dei Conti per l’accertamento delle evidenti responsabilità contabili”.

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