MESSINA. Venerdi l’addio a Forza Italia, oggi quello al consiglio comunale, un posto nel quale occupava consecutivamente dal 2003. Quello a cavallo di Pasqua è stato un fine settimana molto intenso per Pippo Trischitta, candidato a sindaco per il suo movimento Messina Splendida e fino a stamattina capogruppo di Forza Italia in consiglio.

Al suo posto dovrebbe subentrare il primo dei non eletti del partito Pippo Capurro anche lui un veterano d’aula che non era riuscito a farsi eleggere nel 2013

Una decisione che arriva all’improvviso, ma che non stupisce. Da tempo, Trischitta soffriva di “mal di pancia” per la sua posizione all’interno del partito, monopolizzato dalla componente che fa riferimento a Francantonio Genovese, col quale l’ormai ex consigliere ha da sempre avuto una questione aperta. Il mancato supporto alla sua candidatura (anzi, l’aperto ostracismo), ha fatto traboccare il vaso.

E’ proprio la convergenza sulla candidatura a sindaco per il centrodestra di Dino Bramanti ad aver provocato la decisione: “Termino la mia esperienza in aula da capogruppo di Forza Italia, non voglio finire la mia carriera politica nel gruppo misto, voglio restare coerente fino in fondo. E poi ho saputo di una cena tra Bramanti, Genovese e alcuni consiglieri che fino a pochi giorni fa mi dicevano di candidarmi – ha spiegato Trischitta – e non posso più sedermi insieme a loro. Ho staccato dal muro la bandiera di Alleanza nazionale, l’ho portata a casa, la mia esperienza in consiglio (del quale è stato vicepresidente vicario dal 2008 al 2013, ndr) finisce qui”.

Oggi arrivano anche le dimissioni dal ruolo di consigliere: un ruolo interpretato sempre “sui generis”: acerrimo avversario del sindaco Renato Accorinti, principale sostenitore della sfiducia mancata, Trischitta è servito però a tenere in piedi l’amministrazione, votandone tutti gli atti finanziari.

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