MESSINA. Prime scarcerazioni per il pestaggio di un ventinovenne picchiato da un gruppo di giovani in via Garibaldi nella notte tra sabato 20 e domenica 21 maggio. Per questa brutale aggressione erano stati arrestati cinque giovani con la pesante accusa di tentato omicidio. Davanti al gip che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare,  quasi tutti si erano difesi: adesso il Tribunale del Riesame ha rimesso in libertà due giovani, ad altri due ha concesso i domiciliari e solo uno resta in carcere

Il Tribunale del Riesame (presidente Nunzio Trovato) ha rimesso in libertà Michele Leggio e Luigi Bruno annullando totalmente l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Vanno ai domiciliari Alessio Doddis e Giosuè Di Stefano. Per entrambi i giudici hanno sostituito la misura degli arresti in carcere con quella dei domiciliari. Rigettata la richiesta di riesame per Giovanni Tavilla l’unico che nel corso degli interrogatori si era avvalso della facoltà di non rispondere. Sono stati difesi dagli avvocati Antonello Scordo, Nino Cacia, Daniela Garufi, Giovanni Caroè e Salvatore Silvestro

Dalle telecamere di sorveglianza di via Garibaldi era emerso che il litigio si è consumato tra piazza Cairoli e la via Garibaldi. Un diverbio per la fila per il bagno  avvenuto in locale di via Garibaldi con  l’amico della vittima. La discussione proseguiva fuori dal locale. Un’aggressione brutale immortalata dalle telecamere. Il ventinovenne è stato accerchiato da una decina di persone e mentre era a terra colpito a calci e pugni.  Un pestaggio violento che ha ridotto questo povero ragazzo in gravi condizioni tanto da arrivare all’ ospedale in codice rosso.

“Prendiamo atto del provvedimento del Tdl che, annullando l’ordinanza di custodia cautelare a carico di Michele Leggio, gli ha restituito la liberta”.  Scrive l’avvocato Nino Cacia, dfiensore di Leggio. “Abbiamo offerto al Tdl – siccome fatto al gip durante l’interrogatorio di garanzia – le prove documentali della estraneità del Leggio alle accuse contestate. Resta l’amarezza per la vicenda che ha riguardato uno studente universitario incensurato, il quale – per il provvedimento   oggi annullato – è stato fatto oggetto di feroci attacchi sui numerosi social network a seguito del legittimo esercizio del diritto di cronaca della stampa”.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments