MESSINA. Siamo costretti nuovamente a rivolgerci alle autorità in indirizzo per segnalare l’ennesima ordinanza del sindaco di Messina anti-covid (vedi allegato) in contrasto a nostro avviso con le vigenti disposizioni nazionali e regionali”. Anche l’osservatorio urbano della Cub Messina interviene dopo l’emanazione dell’ultima ordinanza del primo cittadino Cateno De Luca. Il laboratorio, infatti ha inviato una lettera alla ministra degli interni Luciana Lamorgese ed al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci per “sollecitare un intervento diretto a rendere inefficace la recente ordinanza che, a nostro avviso, risulta palesemente illegittima per mancanza di motivazione e per incompetenza del sindaco nell’assumere provvedimenti anti-covid restrittivi, che sono di spettanza regionale e/o governativa. La lettera non ha tra i suoi destinatari la prefetta di Messina in quanto non abbiamo purtroppo mai ricevuto dalla dottoressa Maria Carmela Librizzi alcun riscontro alle nostre numerose missive”, sottolineano.

“A marzo ed aprile abbiamo più volte evidenziato come il sindaco di Messina superasse i confini  entro cui gli enti locali potevano muoversi con le loro disposizioni, tant’è che varie ordinanze  sono state ritirate e/o impugnate – si legge in una nota – Tale modalità d’agire del primo cittadino si è nuovamente palesata con l’ordinanza sindacale n.  339 del 20 novembre u.s., con la quale viene anticipato l’orario di chiusura di tutti i negozi  (tranne tabacchini, farmacie, parafarmacie), compresi gli uffici professionali, alle ore 19.00;  vietato ai cittadini per tutta la giornata la permanenza e lo stazionamento in tutte le strade e  piazze della città, vietando persino la consumazione H24 di alimenti in qualsiasi spazio  pubblico; chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per una settimana. Il tutto senza citare alcun dato epidemiologico riguardante la città che giustifichi tali provvedimenti”.

“Quanto sopra è a nostro avviso palesemente in contrasto con i DPCM e le ordinanze vigenti  oltre che con la circolare del ministero degli interni del 20/10/20 dove si legge che:  – ‘Chiusura di strade o piazze nei centri urbani (art.1, comma 1, lett.a). Si richiama in primo  luogo l’attenzione sulla previsione di cui all’articolo in epigrafe, che introduce la facoltà di  disporre la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, delle strade o delle piazze nei centri urbani,  dove si possono creare situazioni di assembramento’;  ‘Si richiama infine l’attenzione sul fatto che l’art. 1 del decreto-legge 7 ottobre 2020, n.125  contempla la possibilità, per le Regioni, di introdurre misure più restrittive rispetto a quelle  recate, a livello nazionale, dai dd.P.C.M.’.  

“Alla luce di quanto esposto e considerato altresì che nel corso delle sue dirette Facebook ma persino nelle premesse dell’ordinanza sopra citata, il sindaco De Luca ha avanzato gravi dubbi e  riserve sull’operato dell’ASP locale, alla quale viene addebitata tra l’altro la ‘sostanziale  inosservanza da parte dell’ASP di Messina delle indicazioni operative di cui alla Circolare del  24/9/2020 dell’Assessorato Regionale alla Salute’, motivo che avrebbe spinto il sindaco a  chiudere le scuole in maniera precauzionale per altri 5 giorni”, ricorda l’osservatorio.

“Si chiede alle autorità in indirizzo:

1) di assumere ogni iniziativa utile per garantire anche a Messina il rispetto delle  disposizioni anti covid previste dai vari atti normativi nazionali e regionali in vigore,  riportando l’azione e le competenze del sindaco di Messina nell’ambito dei legittimi  confini;  

2) di accertare se corrisponda al vero quanto dichiarato dal sindaco in merito alle  responsabilità dell’ASP locale;  

3) impugnare l’ordinanza sindacale n. 339/20 per le parti palesemente illegittime ed in  contrasto con le vigenti disposizioni normative nazionali e regionali”.

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