MESSINA. Uno spoglio travagliato, una riunione preliminare a porte chiuse protratta per più tempo di quanto preventivato, una settimana di polemiche, poi il verdetto. Anche a Messina Matteo Renzi è il dominatore del congresso con il 67,1 delle preferenza a fronte del 18,80 di Andrea Orlando e del 14,09 di Michele Emiliano, che ha ottenuto un aumento percentuale rispetto alla media regionale, probabilmente grazie all’endorsement da parte del presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci.  

La rappresentazione dei delegati della Convenzione provinciale, che si terrà mercoledì 5 aprile, nella Sala Sinopoli del Vittorio Emanuele, è così suddivisa: Renzi, 100 delegati; Orlando 29; Emiliano 21.  Afflusso alle urne leggermente inferiore alla media regionale.

A  Messina si è passati da 60 circoli e 20mila tessere all’unico circolo di via Fossato e a circa 7600 tessere odierne. Ma le polemiche non sono mancante.  La tornata di votazioni ha lasciato infatti macerie sul campo, prima fra tutti l’addio di Angela Bottari, uscita dalla commissione in aperta polemica con la decisione di approvare le oltre tremila tessere sottoscritte a Roma e non a Messina da parte di Pippo Laccoto. Polemiche anche per i ritardi nello spoglio, come sottolineato da Francesco Natoli, dirigente del Pd di Brolo, mentre a Palermo (e in sette delle nove province siciliane), i risultati si conoscevano sin dalla mattinata.

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