PALERMO. Quasi tre quarti dei voti, pari al 72,4 delle preferenze. È una vittoria schiacciante quella dell’ex premier Matteo Renzi al congresso siciliano del Partito democratico, che ha coinvolto in tutta l’isola oltre 24mila iscritti. I conteggi delle convenzioni di circolo, che fanno riferimento a sette province su nove (mancano ancora Enna e Messina), mostrano infatti  percentuali bulgare, con un picco, a Palermo, dell’82%.

Fermo al 22,3 per cento lo sfidante Andrea Orlando, ministro della Giustizia prima con Renzi e ora nel governo Gentiloni, mentre il governatore della Puglia Michele Emiliano ha superato di poco la soglia di sbarramento del 5 per cento, attestandosi al 5,3 per cento. Un dato, che se confermato anche su scala nazionale, gli permetterebbe di prendere parte alle primarie.

Nel capoluogo siciliano, secondo quanto riferisce il segretario provinciale Carmelo Miceli, Renzi ha ottenuto 4.487 preferenze, pari all’82,1 per cento, a fronte delle  552 preferenze di Andrea Orlando (10,09%) e delle 427 di  Michele Emiliano (7,81%). Distanze meno nette invece a Catania, dove la mozione che fa riferimento all’attuale ministro della Giustizia Andrea Orlando avrebbe ottenuto il 39 per cento dei voti (117), rispetto al 58% di Renzi e al 2,9% di Emiliano. 

“Sono stati giorni molto intensi – ha commentato in una nota il responsabile organizzazione del Pd Sicilia Antonio Rubino – ma al tempo stesso carichi di entusiasmo che hanno visto i nostri circoli mobilitarsi, in modo sereno ed ordinato, in ogni parte dell’isola. Siamo molto soddisfatti e pronti a fare partire la macchina organizzativa per le primarie del 30 aprile” .

 

 

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