PATTI. Sono stati necessari nove mesi di indagini e due diverse operazioni, poi la la Tenenza della Guardia di Finanza di Patti ha smascherato 191 finti braccianti agricoli che hanno truffato l’Inps per oltre 400mila euro, certificando ben 26mila false giornate di lavoro.
Questo ha portato alla denuncia dei titolari di due aziende agricole del comprensorio di Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi e Sant’Angelo di Brolo, insieme ai 191 falsi agricoltori, ritenuti, a vario titolo, responsabili del reato di induzione al falso del pubblico ufficiale e truffa ai danni degli enti previdenziali che prevede la reclusione da 1 a 5 anni, e denunciati alla Procura di Messina.
I finanzieri hanno anche sequestrato trenta ettari di terreni, del valore di circa trecentomila euro, in esecuzione di provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Messina, Monia De Francesco su richiesta del Sostituto Procuratore Roberta La Speme della Procura di Messina.
Secondo le indagini portate avanti dalle Fiamme Gialle, iniziate accertando la reale operatività delle aziende agricole, si è scoperto che i contratti di lavoro stipulati tra i titolari ed i dipendenti (un centinaio) erano totalmente falsi. Undici di loro, tra l’altro, risultavano essere stati assunti da un’altra azienda agricola del comprensorio, alla quale si sono estese le indagini. Anche qui, la Guardia di Finanza ha trovato rapporti di lavoro assolutamente fittizi, con oltre novanta falsi dipendenti.
I contratti di lavoro erano a tempo determinato, e le aziende riuscivano a far figurare la necessità di una tale mole di manodopera dichiarando all’Inps dati falsi quali disponibilità di terreni superiori a quelle effettive.
Tutto questo comportava a dichiarazioni trimestrali di manodopera agricola, per un totale di 26mila giornate lavorative, totalmente false. Ai lavoratori “fantasma”, L’Inps erogava quindi indennità per disoccupazione, prestazioni per malattie e maternità, assegni familiari e contribuzioni pensionistiche per oltre quattrocentomila euro.