MESSINA. Il biglietto di ingresso al Giardino delle Luci? “L’Amministrazione ne era al corrente, ma non conosceva l’importo”. La tassa sulla Cosap? “I conteggi sono del tutto errati”. La fornitura di energia elettrica? “A carico dell’Associazione, tranne che per l’albero di Natale, malgrado quanto previsto nella delibera”. Il problema tecnico al giardino? “Non c’è mai stato, ma si è trattato di un ‘cortocircuito’ con l’Amministrazione”. Sono solo alcune delle bordate lanciate in conferenza stampa da Davide Gambale e Lino Santoro, che, documenti alla mano, hanno fornito la loro versione sul pasticciaccio del Natale a Piazza Cairoli. Che fa emergere le chiare responsabilità dell’Amministrazione,

Innanzitutto dal punto di vista temporale: la “trattativa” sugli eventi natalizi, in base a quanto riferito dai membri dell’associazione, ha inizio ad ottobre, con il primo incontro fra le parti e l’illustrazione del progetto, dalla pista di pattinaggio al Giardino delle Luci. Si passa poi al 4 novembre, quando l’associazione invia via pec il progetto. L’8 è poi la volta della planimetria definitiva, mentre risale all’11 la richiesta per installazione delle luminarie (sempre via Pec). La delibera? Risale al 28 novembre, con l’approvazione da parte della Giunta. A cui l’Associazione non risparmia delle frecciatine. «Forniremo al sindaco tutti gli strumenti per valutare l’operato degli assessori», spiegano, citando nello specifico Pippo Scattareggia e Dafne Musolino.

Nel mirino dei due, supportati dal legale Enrico Mollica, finiscono anche i consiglieri comunali Antonella Russo, Alessandro Russo, Salvatore Sorbello e Felice Calabrò, accusati sostanzialmente di aver fatto “sciacallaggio politico contro l’Amministrazione utilizzando la nostra associazione e il Natale”.

La pietra dello scandalo, inoltre, ovvero il “corto circuito” che ha provocato il primo ripensamento da parte della Albalux, in realtà non si è mai verificato. «Più che altro è stato un corto circuito istituzionale», ha spiegato Davide Gambale. Cosa è successo? Che l’impresa di Novara di Sicilia, dopo la decisione da parte dell’amministrazione (accolta loro malgrado da Messina Incentro) di abbattere il biglietto d’ingresso al Giardino delle luci (notizia appresa dai gestori solo via Facebook, secondo Albalux), si è fatta due conti e si è resa conto che non avrebbe avuto alcun ritorno dall’investimento (il contratto fra le parti ammonta a circa 63mila euro, con occupazione suolo a carico di Messinaincentro), e stava smontando tutto. Nello stesso momento, a Piazza Cairoli arrivano i Vigili urbani per un “blitz” dai contorni non chiari, e la Albalux torna sui suoi passi, e resta a Piazza Cairoli. Circostanze, spiega Gambale, che saranno oggetto di una successiva conferenza stampa alla fine delle festività.

Un altro aspetto controverso riguarda proprio l’abbattimento del costo del biglietto. Come può l’Amministrazione comunale intervenire su una questione, regolata da un contratto, tra due soggetti privati quali l’associazione Messina Incentro e la Albalux, di fatto imponendo il prezzo del ticket, senza per altro una “concessione” che avrebbe reso meno problematico l’aspetto economico per i privati? Enrico Mollica sorride sornione e fa spallucce, così come Lino Santoro, che però riconosce che il sindaco “aveva intenzione di comprare dei biglietti di tasca sua, da donare alla collettività”. Circostanza che non si è verificata, anche perché la Albalux alla fine ha deciso di andare via lo stesso. Si può procedere per inadempienza contrattuale, quindi? “No, non è nostra intenzione”, spiega il legale, facendo esplicito riferimento a forze di causa maggiore, cioè i danni subiti dalle installazioni a causa del vento di una settimana fa.

Altra lamentela da parte di MessinaIncentro riguarda le spese sostenute per mettere in sicurezza la piazza: “Spendiamo 500 euro al giorno di tasca nostra, mentre l’Amministrazione, per altre manifestazioni fornisce il proprio supporto economico e provvede a sbarrare le vie di accesso con i mezzi dell’Atm”, con riferimento diretto a Street Food e Chocomoments.

Si torna a parlare di suolo pubblico. “Non pensavamo di doverlo pagare in maniera piena”, specificano, raccontando anche il gustoso aneddoto secondo cui gli uffici avrebbero sbagliato tutti i conteggi, soprattutto per una questione temporale, calcolando più giorni del dovuto. Sulla questione del pagamento, che secondo il regolamento Cosap deve essere effettuato all’atto di richiesta della concessione (e rateizzato in caso di importo consistente), Gambale sostiene che ci possano essere delle deroghe. L’assessore Musolino, invece, imputava il ritardo ai conteggi ancora da effettuare.

Poi un rapido passaggio sulle affermazioni del sindaco Cateno De Luca nel corso del comizio (“C’è qualcuno che voleva fare l’affare”): «Il sindaco chiarirà ciò che voleva dire», commentano.

A margine, varie considerazioni meno tecniche. Dagli attacchi subiti su Facebook da parte di “personaggi in cerca d’autore”, alla rivendicazione di aver ridato decoro ad una piazza “sottratta a spacciatori e baby gang”, fino al mea culpa sulla pista di ghiaccio: «Non piace neanche a noi, era prevista una cosa diversa».

 

 

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments