MESSINA. Napoli (Portici ed Ercolano, per l’esattezza), poi Dinnammare e Colli San Rizzo e, successivamente, Capo Milazzo e dintorni. Il terzo step dell’iniziativa “Outdoor experiental learning”, il progetto europeo organizzato dall’associazione rumena Asociatia Lucratorilor de Tineret”, capofila dell’iniziativa e che per realizzarlo ha stretto una partnership con l’associazione messinese “Education in Progress”, ha avuto luogo fra le bellezze della riserva naturale del comune mamertino, tra l’11 e il 13 giugno, per parlare di sostenibilità e di ecosistemi in Aree Marine Protette, con l’obiettivo di insegnare ai partecipanti i concetti base della sostenibilità ambientale, degli ecosistemi delle Aree Marine Protette e dell’agricoltura sostenibile e delle tecniche di apicoltura.

Come? Durante questa terza mobilità gli adulti dei quindici Paesi differenti che hanno partecipato hanno esplorato il funzionamento dell’ecosistema marino e i problemi ad esso correlati: inquinamento chimico e dei rifiuti. Oltre a questo, i partecipanti hanno scoperto come trovare tutto il sostentamento necessario attraverso un’agricoltura sostenibile e il rispetto delle stagioni. Le lezioni sull’agricoltura sostenibile, in particolare, si sono svolte nell’orto dell’associazione Gigliopoli, con un approfondimento anche sulla funzione delle api e la loro importanza ambientale.

Il primo giorno, con il supporto dei trainer Aldo Cammara e Salvatore Sottile (quest’ultimo dell’Associazione Gigliopoli), come sempre si è tenuta la presentazione dell’associazione “Euducation in Progress”, dell’intero programma della mobilità e dei partecipanti stessi, che poi hanno anche compilato un questionario di valutazione iniziale per raccogliere le informazioni utili al workshop e monitorare, in particolare, i risultati ottenuti grazie alle attività.

Giorno 12 giugno, invece, si è entrati nel vivo del discorso: al Castello di Milazzo ha avuto inizio un’escursione, accompagnati dallo staff del castello, che ha compreso la spiegazione storica e la visita al Muma, il museo del mare. Sempre in mattinata, inoltre, si è tenuta l’attività di integrazione all’aperto “More Than A Label”, contro discriminazioni e stereotipi. Nel pomeriggio, invece, c’è stata la passeggiata lungo un percorso che si snoda tra i boschi ricchi di un’appariscente flora e fauna: i partecipanti hanno scoperto il fanale del capo e hanno anche avuto l’opportunità di fare il bagno presso le piscine di Venere, all’ombra delle isole eolie. L’attività di team building all’aperto nel pomeriggio, “Make your body Language your Superpower”, ha avuto come obiettivo quello di prendere coscienza del proprio corpo attraverso l’uso di diversi movimenti.

Tocca per ingrandire

L’ultimo giorno, infine, presso l’orto dell’associazione “GIgliopoli”, si è tenuta l’attività “Come vivere in Armonia con la natura”, per raggiungere questi obiettivi: team building, sviluppo personale, scoprire come trovare tutto il sostentamento necessario attraverso l’agricoltura sostenibile e il rispetto delle stagioni. Poi si è tenuto il giro presso l’orto gestito dall’Associazione, per imparare i benefici dell’agricoltura sostenibile e i metodi di coltivazione sostenibili. Successivamente la visita alla fattoria dell’associazione, per scoprire come vivere un rapporto compassionevole con gli animali presenti, non destinati al consumo ma per la produzione di derivati; e, infine, la presentazione del parco dell’associazione “Gigliopoli”. Questo solo fino all’ora di pranzo, perché nel pomeriggio, dopo un pranzo vegano presso le strutture dell’associazione “Gigliopoli”, preparato con prodotti a km 0ogni partecipante ha avuto l’opportunità di condividere cosa gli è piaciuto della giornata, per poi poter passeggiare presso le vigne sostenibili e punta della farina. Dopo il ritorno in sede, c’è stata consueta compilazione del questionario di valutazione finale e la consegna dei certificati di partecipazione.

Il tutto, come sempre, è stato appreso grazie alle attività di educazione ambientale all’aperto con tecniche educative non formali e informali. Ovvero: attività didattiche ai giardini della comunità, volontariato ambientale pratico,  passeggiate nella natura e identificazione di piante e fauna selvatica, formazione e sviluppo di competenze interpersonali in natura, processi dinamici di gruppo, simulazioni, ecc.

Un ruolo importante lo ha la metodologia di apprendimento. Si è trattato di metodi non formali che si concentrano sulla capacità di impegno, mettendo tutti a livello di coppia in modo da aumentare la responsabilità e il senso di amicizia: discussioni gratuite, lavoro individuale e di gruppo e presentazioni (questo per aumentare le capacità di lavoro del team) e comunicazione verbale e non verbale.

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