MESSINA. Forte Petrazza, l’hotel Atelier sul Mare di Castel di Tusa e le Gole dell’Alcantara sono i tre luoghi protagonisti del videoclip “Ophelia”, il primo della giovane cantautrice Inarteclizia (Alice Albano). Diretto da Franco Iannuzzi, “Ophelia” è prodotto da Ecosmedia e dalla Fondazione MeSSInA con il supporto della Fondazione Horcynus Orca. Domani il brano sarà online su tutte le piattaforme.

«Non avevo idea ci fossero così tante persone e professionisti diversi a lavorare a un videoclip, è stata un’esperienza bellissima, molto impegnativa, ma il risultato ha ripagato ogni singolo sforzo. Sono stata contenta soprattutto del fatto che il regista sia riuscito a cogliere esattamente ciò che volevo trasmettere con il brano», dice Alice-Inarteclizia. 

«Da una parte c’è stata la volontà di sperimentare nuove strade, di cimentarmi nella regia di un prodotto audiovisivo diverso da un film, dall’altra il desiderio di promuovere una giovane e promettente artista messinese che sta iniziando a muovere i primi passi nel mondo musicale», sottolinea Iannuzzi, che è anche docente di filosofia al liceo Emilio Ainis e Presidente di Ecosmedia, società cooperativa di produzione e divulgazione di prodotti audiovisivi, spin-off della Fondazione MeSSInA.  Fra l’altro, Ecosmedia ha contribuito alla produzione del lungometraggio “Primula Rossa” e sta coproducendo il documentario “I Quindici”, sulla storia della nascita e dello sviluppo del Birrificio Messina. 

«La scelta di lavorare al videoclip di “Ophelia” va inquadrata nell’ambito delle attività educative promosse dalla Fondazione – tiene a sottolineare Gaetano Giunta, fondatore della Fondazione MeSSInA, – che guardano anche alla promozione e valorizzazione del talento giovanile della nostra città».

Il brano di Alice-Inarteclizia si riferisce all’Ophelia di Shakespeare, ma la cantautrice decide di riscriverne il finale, raccontando una donna che sceglie di non assoggettarsi a un amore non corrisposto. «Il messaggio che voglio trasmettere è universale – spiega – È un brano che parla a tutte quelle persone che non si sanno amare e che decidono, piuttosto, di mettere al primo posto l’amore per un’altra persona. Nel finale della canzone, come anche nel video, emergo quando parlo con Ophelia e sono lei allo stesso tempo. In quel momento decido di lasciare annegare Ophelia per rimettere in vita me». «E in quel momento vediamo galleggiare il vestito, come nelle iconografie classiche inglesi, ma Alice lo guarda fieramente non piegandosi a quel destino e aprendosi a un futuro diverso», aggiunge il regista.

Nella produzione del videoclip sono stati coinvolti gli alunni di una 1 e 2 classe del liceo Emilio Ainis, curvatura Teatro e Cinema, classi in cui insegna proprio Franco Iannuzzi: «Ho voluto coinvolgere i miei studenti affinché potessero toccare con mano qualcosa che finora è rimasto parzialmente teorico e che, sul set di Forte Petrazza, si è estrinsecato in maniera più esplicita. Lì, se pur con una troupe più ristretta rispetto quella che lavora alle riprese di un film, hanno visto come funziona tutto il lavoro che c’è dietro la produzione di un videoclip. Tra l’altro un gruppo di loro ha collaborato attivamente, comparendo come attori in una scena».

 

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