MESSINA. Ha sollevato un coro di critiche la decisione dell’amministrazione comunale di riqualificare alcune delle pensiline alle fermate Atm (esattamente quelle alla fermata di Gazzi), sostituendo ai graffiti e ai disegni di artisti locali foto di arancini, pidoni e altre gigantografie che esaltano le bellezze di Messina: in linea di massima, la foto di un piatto tipico o di un paesaggio tutto messinese. Secondo un comunicato stampa dell’amministrazione comunale, però, quelle contenenti opere di street-art sarebbero state riqualificate solo con “piccoli interventi”, mentre solo le altre in maniera più massiccia. Un annuncio che era già stato fatto circa un mese e mezzo fa, quando l’azienda cercava un partner per la progettazione grafica in 56 fermate, assicurando di non coprire le opere d’arte (qui il link). In particolare, sulla questione intervengono il noto fumettista messinese Lelio Bonaccorso e l’ex consigliere comunale Alessandro Russo, che invece sostengono il contrario, senza mezzi termini e andandoci giù pensanti.

«La scelta della Azienda Municipalizzata Trasporti di Messina di sostituire delle opere realizzate da artisti qualificati (che secondo lo stesso Presidente dell’ente sarebbero stati coinvolti), con foto di arancini, focaccia e braciole, non solo è di per se imbarazzante, ma da la misura del rispetto e della considerazione dell’arte stessa, vista solo come mero strumento estetizzante – scrive Lelio Bonaccorso su Facebook – E non mi fraintendete perché io sono il primo fissato con le granite e le bontà culinarie messinesi, sostenitore instancabile della nostra storia, ma qui il discorso è che non si comprenda il fatto che l’arte e gli artisti siano i principali vettori della cultura di uno spazio e di un tempo, la ricchezza del popolo stesso che la esprime e infine una grande opportunità comunicativa ed economica».

«Ora, se si pensa che una bella immagine colorata, farà “innamorare” i turisti, si scambiano gli spazi di una città per le scatole dei sofficini findus – chiosa il fumettista – L’ATM ora vende arancini, verrebbe da pensare? E non lo dico con sarcasmo. Insomma si commette un grande errore di valutazione e di comunicazione di chi ha pensato la campagna, amplificato dal fatto che prima che si arrivasse a questo c’era già stato qualcuno che aveva fatto notare la cosa. Questo perché, al mondo, ognuno deve fare il suo mestiere, almeno se ha come obiettivo di ottenere il miglior risultato possibile».

«Sarebbe bastato creare un tavolo con gli artisti e ottenere la valorizzazione del territorio con opere create ad hoc – suggerisce – Se mi metto nei panni dei colleghi che hanno visto la propria opera rimpiazzata con un piatto di cozze, onestamente da professionista, la cosa l’avrei trovata umiliante. È come se al posto del Presidente dell’ATM mettessero un fumettista, per capirci. E sono certo, che anche lui, giustamente, avrebbe fatto le sue rimostranzanze esattamente come ho fatto io con questo post», conclude Lelio Bonaccorso.

«La “campagna promozionale di Messina” che coprirà le pensiline artistiche del tram di Messina è fatta da fotografie di lanne di focaccia, di pituni e arancini accompagnati dall’accattivante claim: “this is Messina” – ha invece dichiarato l’ex consigliere Alessandro Russo – Mamma mia. Una roba così provinciale, di cattivo gusto e squallida che neppure i volantini delle rosticcerie a domicilio si sognerebbero di stampare. E copriranno, come avevamo detto mesi fa, le opere d’arte molto belle che coprivano quelle orrende pensiline. Focaccia su arte. E poi dicono che l’arte non fa mangiare».

«Le immagini collocate sono uno spot per la nostra città tenuto conto che i nostri mezzi vengono utilizzati anche dai turisti», dichiarava ieri, durante l’inaugurazione, il presidente di Atm spa Giuseppe Campagna, a cui faceva eco il sindaco Federico Basile, spiegando il significato della decisione: «Pensare che i luoghi in cui aspettiamo il mezzo di trasporto ci fa ricordare le bellezze della nostra città». Il vicesindaco Salvatore Mondello, invece, aveva sottolineato come sia «evidente che tanto è più accattivante il sistema di trasporto pubblico, tanto più invoglia il cittadino ad utilizzarlo».

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