23.17. Immediatamente prima della votazione del secondo emendamento esce dall’aula Maurizio Rella di Cambiamo Messina dal basso. Il numero legale cade, la seduta di consiglio è aggiornata alle 19.00 di domani. La delibera è salva. Tutto il resto no. L’aula si svuota, nessuno commenta, i giochi d’aula hanno fatto il loro corso. La diretta di LetteraEmme finisce qui.

 

23.16. Il primo degli emendamenti è stato bocciato. Lucy Fenech illustra il secondo

 

23.15. Niente, si continua (e quindi, a meno di colpi di scena improvvisi, verso la bocciatura). Tre emendamenti presentati.

 

23.10. Così come una volta carosello ingannava l’attesa con le cartoline degli scorci d’Italia, noi facciamo lo stesso con istantanee d’aula: Pippo Trischitta e Cecilia Caccamo, convergenze parallele in azione (entrambi sono per il “sì”), e Daniele Zuccarello e Pippo De Leo che tentano di convincersi a vicenda, pare senza troppo successo a giudicare dalla mimica del primo

 

23.02. Non ci provate nemmeno, ad addormentarvi. Qui si rischia di andare per le lunghe.

 

22.53. Lo studio delle strategie si è trasferito fuori dall’aula. Piccola nota personale, siate indulgenti e consentitecela, vista l’ora: qui i cronisti ormai vedono i draghi.

 

22.50. In tutto questo, la faccia tragediata dell’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua.

 

20.46. Terminati gli interventi, la presidentessa del consiglio Emilia Barrile chiama i capigruppo nei banchi della presidenza. Si decide come procedere. Le ipotesi: si vota, e la delibera viene bocciata di nuovo, o si trova un escamotage per rinviarla (a domani probabilmente) e tentare di recuperare i numeri per farla passare. La sensazione è che nessuno vorrebbe che la delibera fosse bocciata, ma nessuno si prende la briga di modificare il voto di dieci giorni fa.

 

22.45. Gennaro rompe il velo di ipocrisia che stava ammantando l’aula sin dall’inizio: “Spero che qui non ci sia qualcuno che non votando gioca a creare un bisogno, per poi proporsi come chi quel bisogno lo soddisfa. Queste cose le abbiamo già viste, e si avvicina la campagna elettorale per le regionali, e non vorrei vederle di nuovo”. Un intervento di cuore, ma fatto col cervello. Applausi da parte dei lavoratori di Messinambiente asserragliati nel loggione

 

22.40. Una delle pochissime frasi significative ascoltata stasera l’ha pronunciata il sempre attento e puntuale Gaetano Gennaro: “Non sarà la migliore delle delibere, d’accordo. Ma chi aveva proposte alternative, e il nostro ruolo ce lo permette e anzi ce lo impone, perchè non le ha messe sul tavolo? Non è che la motivazione ultima è solo quella di bocciare le proposte dell’amministrazione?”

 

22.35. Conferma il suo voto positivo anche Gaetano Gennaro, pur con le perplessità mostrate sin dall’inizio sulla gestione organica, in house, della nuova società.

 

22.28. Ad inchiodare i consiglieri alle loro posizioni contraddittorie (voto il piano Aro ma non la costituzione, o la costituzione ma non l’affidamento del servizio) è Ivana Risitano. Motivazioni ineccepibili, ma strategicamente non troppo azzeccate: al momento, calcoli approssimativi di LetteraEmme i cui cronisti non sono brillantissimi in matematica, servirebbero due voti da raccattare in giro per l’aula. E come captatio benevolentiae quella della consigliera di Cmdb non è delle migliori

 

22.24. Falso allarme, i consiglieri sono ventuno. Pietro Iannello, che sembrava essere andato via, era a fumare. Chi ha abbandonato l’aula è stato invece Fabrizio Sottile.

 

22.21. Intervento lampo di De Leo: “Voterò favorevolmente come ho già fatto prima”. nel frattempo, da ventidue che erano, i consiglieri sono diventati venti. In questo momento non c’è il numero legale per il voto. per l’amministrazione è un’ottima notizia, perchè non c’era la maggioranza per far passare la delibera.

 

22.20. Parla Pippo De Leo. E già è notizia.

 

22.12. Si appella all’aula Lucy Fenech: “E’ dovere dell’aula essere presenti, comunque vada il voto. E da parte nostra ogni emendamento è il benvenuto”

 

22.09. Giova notare come la posizione di Trischitta sia coerente con quanto ha votato fin qui. Anzi, visto che le discussioni languono, forse è il caso di ritirare fuori lo specchietto di letteraEmme sulle posizioni dei quaranta consiglieri sulle tre delibere, ovviamente consequenziali del piano Aro, della costituzione di MessinaServizi, e dell’affidamento del servizio (di cui si parla pigramente stasera)

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22.05. Noi Trischitta lo amiamo perché, ogni qualvolta ci sembra di averne afferrato i percorsi politico/mentali, lui ci spiazza e ci lascia al palo: “E’ una delibera di stampo sinistrorso, e io sono un uomo di destra, ma questa delibera la voto lo stesso”. 

 

22.00. Niente, nemmeno a Trischitta scatta l’embolo, e parla con tale pacatezza da sembrare un educando. A questo punto l’ipotesi più accreditata che serpeggia tra i banchi dei cronisti è che qualcuno possa avere inoculato massicce dosi di Lexotan nei pidoni del bar del Comune

 

21.58. Niente, la speranza di un po’ di pepe che era nelle mani di Trischitta tramonta miseramente. Pure lui calmo e pacato (e parla dell’Anci, non è chiaro perché). La misura del surrealismo della serata sono le scuse preliminari all’aula di Trischitta perché sprovvisto di giacca…

 

21.53. Peana di Santalco verso l’Atm, l’ex direttore generale di questa Giovanni Foti, e l’assessore alla mobilità Gaetano Cacciola, che ascolta curioso, per averlo scelto. Il tema che serve per introdurre la dicotomia “dirigenti d’azienda che fanno cose vs professori universitari che non fanno cose”: lil riferimento è a Beniamino Ginatempo, amministratore di MessinaServizi che è professore di fisica all’ateneo di Messina. L’intervento inizia a far rumoreggiare il pubblico. Poi tocca a Trischitta. E tutti immediatamente si svegliano.

 

21.50. Il sunto dell’intervento di Santalco è: “la nuova società deve funzionare”. Non il più rivoluzionario dei concetti, diciamo. Però c’è una specie di “mano tesa” verso l’amministrazione: se c’è il numero legale non ci saranno impedimenti, dice tra le righe.

 

21.42. Sfortunatamente, a parlare al suo posto è Pippo Santalco, uno dei più consiglieri che più osteggia la delibera. Santalco ha il raro dono di trasformare qualsiasi discussione in una declamazione del Giulio Cesare di William Shakespeare, con quel tono da tribuno romano. “Amici, romani, concittadini, prestatemi orecchio“. Qualcosa del genere. Oggetto dei suoi strali, ma non è una novità, è il segretario generale. Anche questo già visto. Molte volte. Molte.

 

21.41. Fortuna che c’è Pippo Trischitta, che era fuori dall’aula a mangiare (si intuiva dalle discussioni a voce non esattamente bassa, diciamo), è stato chiamato per l’intervento che aveva prenotato, è stato dichiarato assente ed è spuntato in aula sgommando e urlando “sono qui, sono quiii”

 

21.40. Interviene Maurizio Rella di Cambiamo Messina dal basso. Ecumenismo a piene mani, tra difficoltà della città, preoccupazioni dei lavoratori, “sforzi notevoli per cercare di ovviare a quest’emergenza” (non si capisce quali), malcostume diffuso degli incivili. Un colpo all botte, uno al cerchio, la seduta non decolla. Ma manco per sogno.

 

21.33. Palpebre a mezz’asta, gomiti appoggiati ai banconi a sostenere teste ciondolanti, smanettamento compulsivo sui cellulari. Stasera l’attività ferve…

 

21.30. Anche Daniela Faranda ripropone pressochè integralmente i dubbi che l’hanno portata a votare negativamente la delibera precedente. Aria di stanca in aula. 

 

21.25. A svelare il segreto, pari solo al terzo di Fatima, della serata, è Fabrizio Sottile (Siamo Messina): “Il sindaco è a Roma, al congresso Anci. Io e il consigliere Piero Adamo (tirato in ballo senza troppo entusiasmo da parte sua) siamo rimasti per amore della città”.

 

21.21. Tocca ad Antonella Russo. Dubbi sulla legittimità formale dell’atto per il capogruppo del Pd: Antonella Russo, in aula, è tra i consiglieri più preparati (oltre ad essere avvocato), quindi il suo è un parere “pesante”. Il segretario generale Antonio Le Donne non sembra però avere troppi dubbi.

 

21.12. Nota di servizio: com’è che con affermazioni del genere in aula non si arriva alle mani sei, sette volte a seduta? Molto semplice: il gioco delle parti. Anche le parole più dure sono pronunciate senza acrimonia, secondo copione. Alla coscienza di ciascuno scegliere se sia un bene o un male

 

21.10. A rompere l’idillio arriva Nino Carreri (Dr): “L’atto era e rimane invotabile, e un assessore che ha ricevuto una bocciatura del genere avrebbe dovuto dimettersi”.

 

21.08. Il primo intervento è di Gaetano Gennaro del Pd: “Non ripresenterò gli emendamenti presentati nella prima delibera” per rendere più snello l’iter. In altri tempi, un’affermazione del genere meriterebbe una statua equestre nella piazza principale della città

 

21.06. Ialacqua termina il suo intervento citando Woody Allen: “vediamo la luce alla fine del tunnel, sperando che non sia il treno”. Dieci punti per lui

 

21.05. Iniziamo col gossip: differentemente da tutte le altre volte in cui si è discusso di MessinaServizi Bene Comune, stavolta nei banchi degli ospiti non è presente l’amministratore della società Beniamino Ginatempo, che la scorsa settimana era stato abbastanza duro nei confronti dell’amministrazione per i ritardi sulle comunicazioni riguardanti MessinaServizi

 

21.00. Ialacqua chiama a raccolta i consiglieri: una specie di “stringiamoci a coorte” per la città, per l’igiene e per la garanzia dei posti di lavoro, soprattutto con riferimento agli emendamenti da presentare e approvare. In aula non c’è uno che ascolti: di questi temi si parla da due mesi, le posizioni dei singoli sono chiarissime, ma è il gioco delle parti

 

20.55. Vediamo di capire cosa succederà: perchè la delibera passi, ed è l’intendimento di tutti, sia favorevoli che contrari, sono necessari undici voti: al momento, di consiglieri favorevoli ce ne sono dieci. Opinione ricorrente, stasera, è che saranno presentati gli emendamenti (gli stessi allegati alla delibera bocciata e quindi bocciati anch’essi, don’t ask), e poi il numero legale cadrà prima che si arrivi alla votazione finale, che sarà ripetuta domani, seduta in cui il quorum sarà di sedici consiglieri

 

20.50. A prendere per primo la parola è Daniele ialacqua, assessore all’Ambiente, che illustra ai consiglieri unaa delibera che tutti conoscono fino alle virgole, per averla ascoltata in aula almeno altre tre volte. Le dinamiche d’aula sono parecchio strane

 

20.40 Un’ora e quaranta minuti dopo la convocazione, e dopo una sospensione di un’ora dovuta a mancanza delle presenze necessarie per far dichiarare valida la seduta, inizia la serata. ventidue presenti, quindi “a pelo”

 

Torna in aula, dopo una serie di colpi di scena, ripensamenti, ripicche e polemiche, la delibera di affidamento del servizio di igiene ambientale alla MessinaServizi Bene Comune. La storia in breve, per chi negli ultimi due mesi fosse stato (molto) disattento, coi link ai rispettivi pezzi. MessinaServizi prenderà il posto di Messinambiente alla fine del mese. La società è stata costituita a febbraio, dopo il voto favorevole del consiglio comunale, che un anno prima aveva votato “sì” anche al piano Aro di gestione di tutta la filiera dei rifiuti. Lo stesso consiglio, però, dopo otto sedute in cui è caduto consecutivamente il numero legale, dopo aver votato si alla società a febbraio, ha votato no a che alla stessa società fosse affidato il servizio. L’amministrazione, mai doma sul tema, ha deciso di riproporre in aula la stessa delibera, tale e quale. Il presidente del consiglio Emilia Barrile si è appellata al vicesegretario Giovanni Bruno, che regolamenti e codici alla mano ha sostenuto non essere possibile. “No, invece è possibile”, ha ribattuto il segretario generale Antonio le Donne. E la delibera è tornata in aula, pronta stasera per essere discussa e (forse) votata. Perchè forse? Perchè le solite informatissime voci di corridoio sostengono che alla fine della discussione cadrà il numero legale, in maniera che la seduta successiva abbia la maggioranza a 16, cosicchè di consiglieri necessari perchè finalmente passi ne servirebbero meno. Per le strategie d’aula non guardate da questa parte, grazie.

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