MESSINA. Un nuovo grande polo sanitario privato, a un passo dalla panoramica e un “addio” a due cliniche storiche della città appartenenti al gruppo Giomi spa, Villa Cappellani e l’Ortopedico di Ganzirri (ospitato per anni da Villa Principato), il quale, però, darà il nome alla struttura “IOMI – Istituto Ortopedico del Mezzogiorno d’Italia Franco Scalabrino”. Questo è il futuro che si prospetta dopo il decreto dell’assessore regionale al Territorio, Maurizio Croce, che esclude dalla Valutazione Ambientale Strategica (Vas) il Piano di lottizzazione per la realizzazione di una casa di cura e residenze collettive a Papardo, nelle contrade Serro e Tacciaro di Messina, presentato dall’Immobiliare Ionica srl e progettato dall’ingegner Giovanni Sofi.
IN PRINCIPIO ERANO ABITAZIONI. Tutto inizia nel 1997, quando l’Immobiliare stipula con il Comune di Messina una convenzione di lottizzazione il 14 novembre 1997 per “la realizzazione di un Complesso insediativo in ambito chiuso destinato a Residenze collettive”. Nel 2006 iniziano i lavori per la realizzazione delle opere di urbanizzazione convenzionate (parcheggio per mq 7.720 e verde per mq 36.747), ma, “per vari motivi sopravvenuti – si legge nella relazione al piano – tra i quali l’intervento di nuove normative in materia ambientale e l’ampliamento della Zona di protezione speciale ITA030042, limitata prima al territorio della dorsale Curcuraci-Antennammare“, la società ferma i lavori per adeguare la progettazione. Nel frattempo, la Ionica stringe accordi con la Giomi spa per destinare una parte dell’intervento alla realizzazione di una Casa di cura.
IL NUOVO PIANO. Ed è così che a Papardo, nelle due contrade Serro e Tacciaro, si decide di realizzare: “una struttura destinata a Residenza collettiva costituita da un edificio a quattro elevazioni fuori terra comprendente 64 camere doppie e 28 appartamenti (alla seconda, terza e quarta elevazione fuori terra), oltre a funzioni comuni (salone, bar, ristorante, ecc.) e servizi per il benessere della persona, situati alla prima elevazione fuori terra; una struttura Ospedaliera medico-chirurgica (Casa di cura), prevalentemente ad indirizzo ortopedico-riabilitativo dove trasferire ed aggregare in unico restyling funzionale le seguenti due esistenti Case di cura, I.O.M.I. Istituto Ortopedico del Mezzogiorno d’Italia e “Giomi-Cappellani spa”.
I POSTI LETTO. Il cosiddetto “Ortopedico” e la Cappellani porteranno in dote alla nuova struttura i loro posti letto. “Con tale progetto, la Iomi Spa conferma la volontà di realizzare una nuova struttura Ospedaliera di 256 posti letto, dove trasferire ed aggregare in unico restyling funzionale” due Case di cura capaci di ospitare, rispettivamente, 209 e 47 pazienti per la degenza. “La scelta operativa – si legge nel piano – è quella di rendere il tutto più funzionale e più adeguato alle nuove tecnologie ed alle esigenze dei Pazienti e del Personale. In tal senso la IOMI SPA ha deliberato di investire le proprie energie in questo progetto di trasferimento e riunificazione, basato sulla massima razionalizzazione delle funzioni, su spazi adeguati e sul comfort, con l’intento peraltro di realizzare in Sicilia un Centro medico chirurgico a prevalenza ortopedica e con una riabilitazione di eccellenza; soprattutto con quest’ultima attività specialistica si prevede di introdurre nell’ambito regionale quei protocolli di riabilitazione, frutto di ricerca ed esperienza, già maturati con successo da più di 50 anni in altre Regioni”.
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO. Il piano di lottizzazione approvato prevede la costruzione, già autorizzata, di “tipi edilizi consistenti in edifici con destinazione a residenza collettiva ed in particolare erano previsti tre edifici con tipologia ‘linea’ a quattro piani fuori terra, per una cubatura complessiva di 76.714,50 < 76.732 (volumetria max ammessa). Con la convenzione di lottizzazione – si legge – è stata infatti assentita una volumetria di 76.714,50 mc fuori terra (con destinazione residenze collettive). Il progetto prevede tuttavia di destinare 54.000 mc alla realizzazione della Casa di cura, mantenendo altresì un edificio di 22.714,50 mc con la medesima destinazione originaria di residenze collettive“. Il cambio di passo dell’Immobiliare Ionica, d’altronde, trova conforto nel Piano regolatore vigente, visto che la destinazione a casa di cura rientra tra quelle previste nella zona “F1d”, includendo “residenze collettive, istituti religiosi, case di cura e di riposo, sanatori, gerontocomi, colonie, alberghi per la gioventù e campeggi”.
LA VIABILITA’. Secondo il progettista, “il nuovo sito è ben collegato alla città ed alla grande viabilità, in quanto il lotto ha accessi sia dalla salita Papardo (dalla quale si accede all’Ospedale Papardo) sia dalla Strada Panoramica dello Stretto, con le quali confina, pertanto la nuova struttura è ben inserita sulle grandi strade di comunicazione principale. La viabilità interna è prevista con un tracciato che si adatta alla morfologia dell’area in modo da minimizzare l’impatto del nuovo complesso ospedaliero.
LA CASA DI CURA. Sulla base della morfologia del luogo il complesso è impostato a forma di boomerang, ovvero due corpi a forma di ali dello spessore di 4 livelli fuori terra e uno seminterrato. L’ingresso principale alla struttura è situato al piano terra, al centro dei due corpi di fabbrica. “Varcato l’ingresso ci si ritrova in una grande hall-attesa sulla quale è situata l’accettazione sanitaria-amministrativa il bar e i servizi igienici per il pubblico. La hall centrale si dirama a sinistra e a destra per consentire l’accesso al piano, agli ambulatori, ai reparti di diagnostica per immagini,al laboratorio di analisi e alla fisioterapia; sempre al piano terra, ma con accesso separato da quello del pubblico, sono ubicati la cucina e la mensa del personale. La hall e le sue diramazioni sono una sorta di galleria pubblica sulla quale si affacciano le più importanti funzioni accessibili al pubblico”. Al primo piano ci saranno le sale operatorie, mentre gli ultimi due livelli saranno destinati ai reparti di degenza.
LE RESIDENZE COLLETTIVE. Nel secondo lotto, il progetto prevede la realizzazione di un fabbricato con annessi servizi, aree parcheggi e spazi attrezzati. Si tratta della struttura destinata a residenze collettive, completa di tutti i servizi necessari per la loro attività, parcheggi, impianti sportivi, zona commerciale e polifunzionale. Gli spazi esterni saranno destinati a zone parcheggio, a verde e spazi per il relax e tempo libero.
Così si capisce come mai l’ospedale Papardo è stato l’unica struttura ospedaliera siciliana pubblica, con complicità politico-amministrative, a perdere posti letto con il nuovo piano di riassetto della rete ospedaliera! Servono altre evidenze sul grosso “favore” reso al “privato”? Altri dubbi su “presunte” irregolarità?