MESSINA. «Apprendiamo dalle pagine dei giornali che l’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione ha tuonato, con un documento a firma congiunta dei dirigenti del Dipartimento Ambiente e di quello Urbanistica, per quanto non fatto a Messina in materia Urbanistica dal Sindaco De Luca e dalla sua Giunta e sancito la decisione di fermare il Dipartimento politiche del territorio del Comune».

Parole dell’ex assessore alle Politiche del territorio della Giunta Accorinti, Sergio De Cola, che in una nota prende di mira “il miope, forse addirittura cieco, atteggiamento in materia di pianificazione urbanistica portato avanti dall’Amministrazione De Luca con la complicità del Consiglio».

«Già alla fine del 2013 – spiega De Cola – la Regione aveva chiesto di bloccare completamente le attività edilizie a Messina ma grazie all’impegno e soprattutto alle azioni concrete portate avanti dall’Amministrazione Accorinti, per cui ho avuto l’onore di ricoprire la carica di Assessore alle politiche del territorio, riuscimmo ad evitare la paralisi avviando proprio quelle procedure, ignorate totalmente e colpevolmente dal Consiglio precedente e da quello attuale, a cui oggi i dirigenti della Regione richiamano l’Amministrazione: “lo studio cumulativo sugli impatti” realizzato e consegnato nel 2014; la “Variante parziale di tutela ambientale al PRG” redatta e inviata in Consiglio nel febbraio 2017 con tutte le approvazioni e corredata di una sentenza del TAR che dava ragione alle scelte dall’Amministrazione riguardo alla VAS; lo Schema di massima del nuovo PRG che l’Amministrazione attuale ha detto di voler portare avanti ma di cui nulla si sa e niente è stato fatto. Segnali forti, passaggi precisi, a cui sarebbe bastato dare seguito portando avanti le attività poste in essere durante la sindacatura precedente, come indicato anche dalla sentenza (n. 231/2018) del Consiglio di Giustizia Amministrativa che dava ragione piena alle scelte fatte dal Comune di Messina».

Poi l’invito al consiglio comunale in carica: “Alla luce della decisione della Regione, non può più sottrarsi alle proprie competenze in materia di Pianificazione: prenda in mano questi atti, li valuti, li migliori se può, e mandi avanti un processo di pianificazione che realmente interessi tutta la città”.

«Al di là del linguaggio tecnico – prosegue l’ex assessore – il messaggio che viene da Palermo suona come uno stop alle furbizie che seguono interessi legati ai singoli lotti o edifici. Bisogna ritornare a quella visione strategica d’insieme che solo un piano regolatore generale può garantire, e ragionare in modo complessivo nell’interesse della città portando avanti scelte basate sugli interessi della collettività e non su quelli di bottega. Tutto questo c’è già, esiste un ragionamento urbanistico complessivo basato su analisi e valutazioni che indica un modello di città sostenibile, è contenuto nello Schema di massima per il nuovo PRG lasciato da noi, bisogna ripartire da lì e bisogna farlo subito altrimenti sarà un commissario regionale a decidere del destino della città. Sarebbe semplice concludere dicendo ci sono dei giudici a Berlino ma si tratta di una magra consolazione. La città, noi tutti messinesi che abbiamo scelto di restare in riva a questo meraviglioso Stretto – conclude abbiamo bisogno che chi oggi ci rappresenta, si occupi con serietà ed impegno del tema fondamentale della programmazione e non solo di fare post su FaceBook».

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