MESSINA. La “botta” fragorosissima lanciata da Cambiamo Messina dal basso non poteva passare inosservata: ieri mattina, Daniele Ialacqua, l’ex assessore all’Ambiente della giunta di Renato Accorinti, insieme con due attivisti del movimento ha depositato un esposto in procura contro irregolarità nella delibera di approvazione della tari, la tariffa sui rifiuti pià alta di sempre che secondo Cmdb non quadra, per una lunga serie di motivi spiegati all’interno dell’esposto.

A stretto giro di posta è arrivata la risposta da parte del presidente di MessinaServizi bene Comune, Pippo Lombardo. “Innanzitutto il vero costo del Piano Economico Finanziario dell’anno 2018 della Messinaservizi è stato pari a €. 45.503.989, giusta delibera di Giunta Comunale n. 184/2018 che secondo quello previsto dal contratto di servizio approvata dal consiglio comunale e sottoscritto in data 27 luglio 2017 contiene le attività di diserbo finalizzate alla raccolta dei rifiuti.

E’ bene, pertanto, precisare che il Piano Economico Finanziario Anno 2019 è pari a €. 46.292.000 e la sua composizione è determinata da vari fattori imputabili, anche, ad obblighi di legge, tra cui i maggiori costi per la SRR Messina Area Metropolitana che il Comune è obbligato a corrispondere ai sensi della L.R. 9/2010. Per l’anno 2019 vi è stato un incremento pari a +€. 279.499 rispetto al 2018.

Pertanto il vero aumento rispetto all’anno 2018 è stato pari a €. 46.292.775 (anno 2019)- 45.503.989 (anno 2018) = + € 788.786 che includono come su rappresentato i 279.499 euro  in più di costi per SRR Messina Area Metropolitana. Pertanto una differenza netta pari a €. 509.286,90.

Quanto affermato riguardo le attività di diserbo è stato il punto già disatteso nel PEF anno 2018 infatti in forza del contratto di servizio (approvato dal consiglio comunale) sottoscritto in data 27.07.2017 i servizi, definiti nel medesimo contratto di servizio al paragrafo 2.10 dell’allegato 3, “diserbo finalizzato alla raccolta dei rifiuti”. Tali attività sono assimilabili ad attività di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti che ne derivano, da qualificare come rifiuti urbani vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali ai sensi dell’art. 184, comma 2, lett. e), del D.Lgs. n. 152 del 2006, e pertanto possono essere inseriti nel Piano Economico Finanziario ai fini TARI.

Le attività non inseribili nella TARI sono le vere attività di manutenzione del verde quali potature, realizzazione di tappeti erbosi, manutenzione di essenze e fiori dei giardini e parchi pubblici, piantumazione, annaffio, concimazione, abbattimento, ecc. e non quelle finalizzate alla raccolta dei rifiuti come quelle previste nel contratto di servizio.Tali indicazioni sono presenti nelle linee guida TARES del Ministero delle Finanze emanate a seguito della introduzione della tariffa ed applicate dappertutto in Italia.

Inoltre Messinaservizi Bene Comune S.p.A. è figlia del DDG 590 del 7 maggio 2015 con il quale il Comune di Messina è stato autorizzato (derogando alla norma generale della Legge Regionale n. 9/2010) ad affidare solo i servizi di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti così come da contratto di servizio sottoscritto in data 27 luglio 2017 e preventivamente approvato dal Consiglio Comunale in data 23.06.2017 con delibera 37/C nella cui deliberazione è chiaro che Messinaservizi è stata costituita per svolgere “servizi d’ARO e niente altro.

Sulla questione del premio di produttività lo stesso verrà determinato da una intensa attività di aumento della produttività, quindi con quanto previsto nel contratto di servizio e sarà, difatti, erogato a consuntivo così come concordato con le OO.SS che hanno condiviso, in sede di confronto sindacale, accordi in funzione di “fasce ed obiettivi a scalare.

Riguardo al personale si afferma che non ci sono state 30 cessazioni rispetto al 2018. Ad una media di circa 510 dipendenti in forza alla società nel 2018 si è passati ad una media di 505 dipendenti nel 2019. Peraltro nel 2019 già sono stati sottoscritti accordi di secondo livello con le OO.SS che hanno permesso ai lavoratori di ottenere maggiori indennità durante i giorni festivi, situazione già concordata con il precedente management e definita giustamente con l’accordo di tutte le OO.SS.

I maggiori costi del personale sono invece da imputare ad investimenti nei DPI e nelle nuove assunzioni concordate con le OO.SS nel verbale di accordo del 25.02.2019. La Società, comunque, come previsto dalla Normativa vigente, dallo Statuto e dal Contratto di Servizio,nel rispetto dell’equilibrio economico finanziario che le spetta, provvederà a rendicontare tutte le proprie spese ed ribaltarle o meno al Socio Unico.

Purtroppo il mancato avvio della differenziata da parte del precedente management non ha consentito maggiori ricavi e visto il “pacco mezzi” lasciato dalla Giunta Accorinti ed il fallimentare management lasciato da quest’ultima anche per quest’anno non saranno altissimi i ricavi provenienti da RD a vantaggio degli investimenti che tra la fine del 2019 ed il 2020 determineranno minori costi per la collettività.

Prudenzialmente le previsioni del PEF, pur prevedendo l’innalzamento della quota di FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano), tengono contro della situazione impiantistica attuale che purtroppo non prevede capacità di trattamento FORSU a breve. Sicula Compost che è l’impianto più vicino a Messina è saturo e privilegia il Comune di Catania ed i comuni della Provincia di Catania. Si attende che si aprano nuovi impianti nel corso dell’anno 2019. Pertanto il costo considerato per la FORSU è pari a quello dello smaltimento del rifiuto indifferenziato. D’altronde l’anno scorso anche la precedente amministrazione considerò costi contenuti che sono sforati di circa 1 milione di euro. Infine sui risparmi di 5 – 6 milioni di euro. Il Piano ARO, presentato ed approvato su impulso della precedente amministrazione prevede a regime dopo 9 anni una riduzione di soli 4 milioni di euro. Basta vedere il Piano Economico Finanziario allegato al Piano ARO approvato dal Consiglio Comunale.Non si comprende, pertanto, Di quali 5/6 milioni di economie si parla?? ed in un solo anno??

Ma se nemmeno la precedente Amministrazione ha pianificato tali economie, come si può pensare di pretendere che le realizzi questa attuale. Non entriamo nel merito dei Piani Economico-Finanziari degli anni precedenti, soprattutto quelli dal 2013 al 2017, ma siamo sicuri che i costi ivi previsti poi a consuntivo siano stati effettivamente quelli??”

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