MESSINA. Creare il primo spazio archivistico e cinetecario della città metropolitana di Messina. È l’obiettivo che si è posto l’associazione Cineforum Don Orione, che dopo aver riaperto i locali del Cinema Lux (qui il link all’articolo), continua la sua mission in ambito cinematografico in città. L’idea di una Cineteca comunale nella città dello Stretto, però, non è nuova e risale ad oltre trent’anni fa. L’associazione ha deciso di rispolverare qualche vecchia pellicola per darle la visibilità per cui era stata acquistata.

Era il lontano dicembre del 1987 quando, infatti, l’Amministrazione comunale comprò per ben 80 milioni di lire (circa 40mila euro di oggi, ma allora un bel gruzzoletto) qualcosa come 512 film, 320 presentazioni di film, una quantità indefinita di materiale pubblicitario, scaffali e persino una macchina da proiezione con bobina e carrello. Il tutto con lo scopo di realizzare uno spazio per la promozione del cinema e della sua cultura che non vide mai la luce. Il materiale, invece, venne depositato “temporaneamente” al teatro Vittorio Emanuele, in attesa che qualcuno si ricordasse della sua esistenza.

Circa due settimane fa l’associazione Cineforum Don Orione ha inviato una nota all’amministrazione proprio chiedendo «l’affidamento della realizzazione della Cineteca e la sua valorizzazione e fruizione mediante le attività di catalogazione, conservazione e valorizzazione dei filmati», si legge sulla determina dirigenziale, specificando più volte che non ci sarebbero stati oneri a carico dell’Amministrazione comunale. Nonostante la Giunta ribadisca la propria intenzione di realizzare il club per amanti del cinema, affida l’organizzazione di tutte le attività «al personale esperto dell’Associazione», che opera a Messina nel settore del cineforum da oltre cinquant’anni, realizzando eventi per ragazzi, mostre di arti figurative, dibattiti, seminari di formazione, incontri con registi e attori e altre iniziative. L’associazione vanta anche l’avere messo su una biblioteca specializzata in mass media riconosciuta della Regione Siciliana.

«Dalla data di acquisto dei materiali cinematografici e delle strutture di supporto ad oggi il Comune di Messina non ha dato seguito alla costituzione di una Cineteca comunale, né avviato percorsi per un’adeguata conservazione delle pellicole (soggette a decadimento fisico/chimico), una catalogazione complessiva e la realizzazione di progettualità per l’eventuale restauro e digitalizzazione dei contenuti, la promozione e la diffusione degli stessi», si legge nella nota che aveva inviato l’associazione Cineforum Don Orione all’Amministrazione comunale.

«I materiali cinematografici risultano ancora oggi in deposito temporaneo all’Ente Autonomo Regionale Teatro Vittorio Emanuele, attualmente presso il deposito ubicato in area Zir, in locali non idonei alla conservazione – sottolineano nella nota – Un recente sopralluogo ha evidenziato: l’inadeguatezza dei locali che attualmente ospitano il materiale cinematografico, lo stato di decadimento fisico probabilmente irreversibile di un nucleo di pellicole 8 e 16 mm e di parte del patrimonio cartaceo; un discreto stato di conservazione del nucleo centrale del patrimonio di pellicole; l’altissimo valore culturale e storico dell’intero patrimoni».

In particolare, è lo studente messinese di restauro cinematografico del Centro Sperimentale di Cinematografia, Maurilio Forestieri, ad essere interessato al recupero del patrimonio delle pellicole. Progetto della durata di un anno e gestito con fondi messi a disposizione dal Centro Sperimentale di Cinematografia — Cineteca Nazione («che ha già dato disponibilità per una proficua collaborazione», si legge nella nota) e su cui il giovane sta realizzando il proprio progetto di diploma.

Pertanto, l’associazione ha richiesto «l’affidamento esclusivo dell’incarico di catalogazione, ispezione, conservazione, diffusione e valorizzazione di tutti i materiali filmici ed extra-filmici (fotografie, manifesti, Icicandine, brochure, materiale pubblicitario, pubblicazioni, attrezzature) di proprietà del Comune di Messina, per una durata minima di 10 anni (la proprietà degli stessi materiali rimarrà al Comune di Messina)», e anche «la concessione di locali idonei alla catalogazione, ispezione, conservazione, diffusione e valorizzazione dei suddetti materiali», così da «custodire e preservare pellicole, supporti cinematografici e materiali relativi, scongiurandone il decadimento fisico e creando una prolifica rete di attività di condivisione che permettano il loro immediato sfruttamento e la trasmissione alle generazioni future».

L’unica incognita resta il dove sorgerà la Cineteca: il Comune di Messina sta iniziando le indagini per individuare una sede idonea che rispetti i parametri di temperatura e umidità per la conservazione del materiale. Allo stesso tempo, nella nota inviata all’Amministrazione, l’associazione ricorda di avere recentemente rilevato la gestione del Cinema Lux, la sala cinematografica storica dismessa del centro cittadino, per attività d’art et d’essai. Dunque mette a disposizione del progetto i questi locali «sia per la fase di archivio e catalogazione, sia per eventuali proiezioni e progetti di promozione e diffusione del materiale recuperato».

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