MESSINA. Il lockdown al comune di Messina? Un mezzo disastro. Anzi no, tutto bene, nessun problema. È la precisazione, diametralmente opposta alla versione di due giorni prima, del dirigente ai Servizi sociali Salvatore De Francesco, in una nota di risposta all’interrogazione dei consiglieri comunali Cristina Cannistrà (M5s) e Alessandro Russo (Pd), che dopo la prima relazione di De Francesco avevano inoltrato all’amministrazione una “segnalazione per presunte violazioni sulla normativa sulla sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro”, con specifico riferimento alle norme emergenziali anti covid-19.

“Il personale ha lavorato in presenza, senza dotazione di mascherine, senza igienizzante, senza che venissero fatte le necessarie sanificazioni, in quanto all’inizio dell’esperienza tutto ciò mancante, nonostante più volte richiesti ai servizi competenti”, spiegava De Francesco nella coda alla relazione sui ritardi nell’erogazione dei rimborsi sulle utenze il 15 ottobre.

Due giorni dopo, la sua versione cambia completamente: mascherine, igienizzante, sanificazioni, tutto a posto. “Per corretta interpretazione , corre l’obbligo di precisare che mai l’amministrazione comunale e questa dirigenza hanno costretto il loro personale a lavorare non in sicurezza“, scrive De Francesco, in pratica smentendo se stesso, nella nota controfirmata dall’assessore ai Servizi sociali Alessandra Calafiore.

“Infatti – continua il dirigente – è corretto chiarire che le misure di sicurezza anti covid-19 per il personale di questo dipartimento sono sempre state garantite anche se, all’inizio della pandemia così come già evidenziato nella citata nota, con il dovuto distanziamento, con mascherine, guanti, igienizzante e alcool propri”.

Quand’è che il Comune si è deciso a fornire il materiale di protezione ai suoi dipendenti? “Solo successivamente – spiega il dirigente – appena avviate le procedure d’acquisto dai competenti uffici, tenuto conto dell’imprevedibilità della situazione che la pandemia covid-19 ha creato su tutto i territorio nazionale e non solo, si è proceduto alla regolare fornitura di tutto il materiale prescritto dalla normativa vigente, nonchè ad interventi di sanificazione con l’ausilio dell’esercito“.

“Non sembra superfluo sottolineare – aggiunge De Francesco – che la finalità della nota scritta è stata quella di evidenziare il carico di lavoro che tutto il personale ha svolto per fronteggiare l’emergenza, derivata dalle nuove procedure inerenti la family card, sempre in accordo con l’amministrazione, con l’intento comune di fronteggiare una situazione imprevista, con l’unico scopo di garantire il dovuto aiuto alle famiglie in condizioni di disagio”.

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