MESSINA. «Non vorrei che l’autodenuncia da parte di De Luca sia solo un pretesto per giustificare la nascita di un’altra società partecipata, costituita per la riscossione dei tributi comunali». A porsi il quesito è il consigliere comunale del Pd Gaetano Gennaro, fra i pochi esponenti del civico consesso a prendere posizione dopo la diretta del sindaco Cateno De Luca sugli assessori morosi (che hanno poi saldato il dovuto). Una vicenda che continua a far discutere soprattutto per ciò che concerne la tempistica dei fatti. Sono infatti in tanti a chiedersi se De Luca avrebbe dato il via a quella che ha definito “un’operazione verità” se la notizia non fosse stata anticipata da un organo di stampa (la Gazzetta del Sud), con tanto di reazione furiosa del sindaco, che ieri, nel video di risposta all’ex assessore Daniele Ialacqua, ha rincarato la dose “sui nomi usciti da questo Palazzo,  la prova che c’è in atto una vendetta contro il sindaco e la Giunta”. Nel mirino dei contestatori anche la regolarizzazione della posizione con i tributi comunali di sindaco e Giunta solo in previsione della creazione di una banca dati, a fronte di “anni di Tari non pagata”,  e la  “disparità di trattamento” mostrata dal primo cittadino, che negli utili mesi ha basato la sua strategia mediatica sulla criminalizzazione di “furbetti” o presunti tali, con la costante minaccia della gogna sui social.

«La vicenda relativa alla conclamata morosità del Sindaco e dei suoi Assessori rispetto al pagamento dei tributi comunali dimostra come l’Amministrazione in carica abbia perso quel poco di credibilità di cui ancora beneficiava all’occhio della cittadinanza. De Luca e la sua Giunta avrebbero dovuto assumersi le proprie responsabilità politiche dinanzi alla città e trarne le dovute conseguenze; invece, hanno ben pensato di rilanciare e far finta che sia tutto nella norma», commenta Gennaro, che giudica politicamente inaccettabile “il tentativo operato da De Luca di assolvere se stesso e i suoi Assessori attraverso una diretta Facebook e qualche post sui social e chiede ulteriori chiarimenti: «Da quanto era al corrente della morosità degli Assessori ed ha taciuto la cosa alla città? Da mesi assistiamo al valzer quotidiano dei blitz nei confronti di questo o quello. Finora il motto di De luca è stato “tolleranza zero”. Adesso, dovrebbe spiegare alla città perché alla sua squadra di governo non sta chiedendo lo stesso rigore preteso dai cittadini o dipendenti “pizzicati”, ai quali non ha lesinato violenza verbale e gogna mediatica. Si può pretendere rigore e rispetto delle regole da parte dei cittadini e poi mostrarsi così indulgente nei confronti dei propri Assessori?», si chiede.

A intervenire sula vicenda anche il capogruppo del M5s Andrea Argento, che non usa giri di parole: «Surreale, un delirio in piena regola! – sbotta – (De Luca) attacca tutto e tutti fino ad accorgersi, in diretta Facebook, che i primi non in regola con le tasse sono lui stesso e la maggioranza dei suoi Assessori. Quest’ultimi lì in parata a farsi dare dei morosi davanti a tutti, a fare da valletti al loro Sindaco (ma come permettono tutto questo?!), a far raccontare i fatti propri senza proferire parola pur di dar seguito all’ennesimo show delirante quando, qualche stanza più in là, stavamo facendo cose serie in Consiglio Comunale con componenti della Giunta in ritardo, comportando una sospensione dei lavori, perché la precedenza l’hanno data alla diretta Facebook piuttosto che all’attività deliberativa mia e dei miei colleghi dove era necessaria la loro presenza. Tutto questo cosa comporterà? La solita caccia alle streghe? Ma davvero non vi rendete conto di cosa sta succedendo in questa citta? Ma si può permettere tutto questo solo perché qualche messinese si diverte e si “inchi i cianchi” con quattro video fuori dal mondo? Ma perché non faceva lo youtuber invece di amministrare una città importante come la nostra? Siamo alla frutta…».

Il primo a intervenire, nella serata di martedì, era stato invece Alessandro Russo di LiberaMe: «Fatemi capire – scrive – sette assessori su 9 non erano in regola con le tasse comunali anche da anni… si sono messi in regola solo in questi giorni. In Germania ci si dimette da ministri se fai il copia incolla per una tesina universitaria, se sei assessore e non paghi le tasse ma allo stesso tempo te la prendi coi tuoi cittadini che non le pagano tanto quanto te, credo ti frustino in piazza. Da noi, a Messina, solo un: “Abbiamo scherzato!”».

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