MESSINA. Un accesso agli atti per valutare l’effettiva utilità dell’agenzia per il risanamento di Messina e per evitare che diventi l’ennesimo carrozzone a carico dei contribuenti, a fronte di finanziamenti regionali dall’importo ballerino che ancora tardano ad arrivare, malgrado i ripetuti annunci. I consiglieri comunali del M5s hanno inoltrato una richiesta di accesso agli atti all’Amministrazione comunale per avere contezza di quanto svolto dalla Arismé dalla sua costituzione.

Nello specifico, è stato chiesto di chiarire quali spese e compensi siano stati sostenuti dal Comune per costituzione, avvio e funzionamento dell’agenzia comunale dallo scorso settembre ad oggi; quali azioni siano state poste in essere e quali atti di indirizzo siano stati adottati, nonché quanti e quali immobili siano stati già acquisiti. Fra le richieste dei pentastellati, inoltre, anche quella di sapere se sia stato effettuato il censimento delle aree negli ambiti di risanamento, visto che il precedente risale addirittura al 2002.
«Vorremmo sapere cosa è rimasto ai messinesi di sette mesi di attività di un’agenzia che fino ad oggi è riuscita a far parlare di sé solo ed esclusivamente per operazioni portate avanti dalla precedente amministrazione, come il progetto Capacity, se non addirittura per progetti che risalgono a quindici anni fa, come nel caso degli alloggi del villaggio Matteotti», spiegano i consiglieri, che chiedono poi chiarimenti sui fondi regionali che dovrebbero permettere all’Agenzia di sostentarsi senza gravare sui cittadini: «In questi mesi abbiamo assistito a un continuo sciorinare di date e importi diversi ma ad oggi non c’è certezza di quanti soldi saranno destinati all’agenzia dal Governo regionale, fatta eccezione per i 30 milioni di euro previsti dalla Legge 10 del ’90, che a quanto riferisce l’assessore Marco Falcone verranno stanziati a breve.
«Ovviamente, – concludono – da messinesi saremmo ben lieti se il Governo regionale facesse fede alle promesse, così come l’Amministrazione comunale, ma è nostro dovere vigilare sulla spesa di denaro pubblico e verificare se agli annunci seguiranno finalmente dei fatti concreti».
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