Poco più di un annetto fa sono andato a una mostra e i due ragazzi che ho incontrato all’ingresso, lui 18enne e lei 15-16enne, mi hanno chiesto informazioni sul mio tatuaggio dei Pearl Jam, restando stupiti e malcelando un po’ di invidia quando ho detto loro che li avevo visti live più di una volta. Ci pensavo ieri guidando, mentre ascoltavo una playlist estiva che ho creato mettendo insieme diversi brani della mia adolescenza; ci pensavo realizzando che quello è stato l’esatto momento in cui ho probabilmente smesso di essere “giovane” entrando ufficialmente nell’universo in cui IO sono il vecchio invidiato da due ragazzi più giovani che ascoltano musica della generazione precedente. Questa playlist, quindi, è idealmente dedicata a loro anche se non ho idea di chi siano.

Usher – Yeah! feat Lil Jon, Ludacris

Allora, partiamo dal motivo per il quale forse nasce questa playlist, cioè il brano che ieri pomeriggio mi ha fatto lodare a più riprese la scena musicale che seguivo quando andavo al liceo, e di cui Yeah è un esempio incredibile. Una cosa zaurda che il Signore disse zaurda senza appello, ma che ancora oggi, a distanza di una quindicina d’anni, saprei balbettare con successo. E Ludacris è sempre stato sei passi avanti a tutti.

OutKast – Ms. Jackson

Però cioè, ditemi come si fa a non invidiare una generazione che ha vissuto a pieni polmoni gli Outkast (ok boomer risuona dal fondo della sala). Ms. Jackson è un brano generazionale, André 3000 è uno dei rapper più forti della storia e su questo c’è davvero poco da dire. L’anno è il 2000, il disco da cui è estratto il pezzo è Stankonia, la signora Jackson di cui sopra è la madre di Erykah Badu, meravigliosa cantautrice statunitense con cui lo stesso André era legato da una relazione sentimentale. Dalla rottura è nato un capolavoro, uno di quelli che lasciano il segno nella storia.

Destiny’s Child – Survivor

E adesso da Ms Jacson a Mrs Carter, con il primo grandissimo step della carriera di Beyoncé Knowles, leader indiscussa delle Destiny’s Child (Kelly Rowland era bravina, Michelle Williams onestamente non è indimenticabile, se poi pensate che prima era un quartetto i giovani direbbero: LOL). Survivor probabilmente è il singolo che fa capire dove possono arrivare le ambizioni di Queen B, che poi da allora inizia un percorso unico, che va ancora avanti—anche se forse sarebbe preferibile che il femminismo di cui parla tanto avesse anche dei riscontri effettivi. Più fatti e parole.

Neffa ft. Al Castellana

Ribaltone inatteso: questa non fa parte della mia adolescenza, però è forse una delle sensazioni più simili che abbia mai provato in confronto a quella della sezione di apertura a questa playlist. Pensare a Neffa rapper, a questo Neffa che anzi più che rapper era il prototipo di quello che in Italia difficilmente si riuscirà mai a vedere, artista a tutto tondo che scrive pezzi bellissimi e non bada alle etichette da mettere sulla sua musica—ecco, questo pensiero mi ha a lungo fatto invidiare quelli più grandi, quelli che viaggiavano e vedevano concerti, avevano visto Neffa, i Nirvana, tutti i concerti che non ho mai potuto vedere. Roba da nostalgia istantanea.

Max Gazzè – La leggenda di Cristalda e Pizzamunno

Abbiamo corso tanto, ma il viaggio di oggi si conclude qui, come ieri si è concluso fisicamente il mio, con Max Gazzè: all’anfiteatro di Zafferana Etnea, all’interno di una rassegna di spettacoli nel rispetto delle norme anti-covid. Un grande show, con un Gazzè elegantissimo e spiritoso, che mi ha fatto venir voglia, al ritorno, di ascoltare Alchemaya, suo ultimo disco che in un primo momento avevo sottovalutato al punto da non averlo mai ascoltato integralmente. Grande errore, come quello di chi si è fatto sfuggire l’opportunità di creare degli scenari culturali nella nostra città, lasciando che bastasse percorrere pochi chilometri di distanza per dare linfa a un’economia non messinese. Ma chi è causa del suo mal…

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