MESSINA. I dibattiti accesissimi che si sono sviluppati in città all’apparire dei cordoli in viale San Martino e corso Cavour su Ztl, aree pedonali e piste ciclabili (alcuni sensati, la maggior parte assolutamente surreali), fanno spesso dimenticare come la città che è oggi Messina, fino a trent’anni fa era estremamente differente, e alcune delle modifiche che nessuno si sognerebbe mai di eliminare per tornare al passato, all’epoca furono oggetto di furibonde discussioni: esattamente come oggi.


La pista ciclabile sulla litoranea fu costruita sotto la presidenza della Provincia di Peppino Buzzanca, nel 1994. Anche all’epoca, sdegnate e furiosissime si levarono le polemiche sul restringimento della carreggiata, e sullo snaturamento dei luoghi. Oggi, la pista ciclabile è una cosa talmente scontata e apprezzata dai messinesi che, chi si azzardasse e proporre di eliminarla, sarebbe probabilmente scuoiato vivo e lasciato agli avvoltoi: tanto è vero che l’originaria pista, che si fermava al Trocadero, ha avuto due estensioni. Prima fino a Pace, zona “cannoni” (sempre Buzzanca, ma da sindaco) e poi fino a contrada Principe (sindaco Renato Accorinti), e oggi, amministrazione di Federico Basile ma progetto sotto Cateno De Luca, sarà prorogata fino a Ganzirri (non senza problemi, stavolta).

 


L’area di via Cardines e chiesa dei Catalani, e in genere tutta l’area alle spalle del Duomo, tra via Cesare Battisti, via Garibaldi e via Primo settembre, per decenni ha ospitato officine, tappezzerie, autolavaggi e ogni sorta di attività di artigianato industriale. Finché Franco Providenti, sindaco nel 1995, iniziò i lavori per quella che, ad oggi, è la più estesa e compiuta pedonalizzazione mai avvenuta a Messina. Anche lì, visto che da quelle viuzze ci passavano le macchine, alte si levarono le grida che annunciavano l’apocalisse. Trent’anni dopo si può con una certa sicurezza affermare che nulla di tutto ciò è accaduto, anzi: la zona dei locali, oltre a far rinascere per anni la movida cittadina, e fungere da catalizzatore sociale, è una delle pochissime in cui il tasso di botteghe sfitte è pari quasi a zero. E quelle poche attività che chiudono, sono immediatamente rimpiazzate.

(foto tratta da “Arte e Storia della Siciia, Edizioni Bonechi”)

 


Anche piazza Cairoli non era immune al parcheggio selvaggio, così come piazza Municipio (che a lungo è stata di fatto un posteggio) e addirittura il Duomo, il cui sagrato, non solo la domenica, era un parcheggio con le auto che, se non ci fossero stati gli scalini, non avrebbero avuto alcun problema ad essere piazzate fino all’altare maggiore dai loro proprietari. Se Duomo e piazza Municipio hanno tutto sommato mantenuto l’assetto con il quale erano state pensate in origine (per la seconda, a parte lo sciagurato periodo in cui era invasa dalle auto, la differenza maggiore sono le aiuole odierne), piazza Cairoli (e il viale San martino) ha cambiato fisionomia più volte: da imbarazzante parcheggio a stradone a tre corsie con un palo della luce in mezzo, sostituito poi con una rotonda verde, fino alla rivoluzione imposta dal tram, che ha riunito le due metà e l’ha resa una vera e propria piazza, fino alla pedonalizzazione definitiva delle strade che la circondavano.


(foto tratte dai gruppi Facebook “Antica Messina” e “Ricordi Messina”, ove non ulteriormente specificato. Tutti i diritti degli autori)

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franco crisafulli
franco crisafulli
9 Settembre 2023 13:10

Spero che il resoconto giornalistico vada interprestato che “prima era meglio”. Altrimenti sarebbe stato scritto in chiave provocatoria visto lo sperpero di risorse economiche che è stato perpetrato per lo più per fare diventare poi i nuovi spazi posti di aggregazione dove si fa rumore, e ci si ubriaca fino alle prime luci dell’alba. Per tacere d’altro..

Andrea
Andrea
11 Settembre 2023 12:51

Non posso credere che qualcuno rimpianga veramente i “bei tempi antichi” in cui si andava a far saldare le marmitte delle auto fin quasi dentro piazza duomo …

Luigi
Luigi
16 Settembre 2023 17:35
Reply to  Andrea

Credici, molti messinesi sono così, amanti dello smog e del rumore

Rosa Nunziato
Rosa Nunziato
9 Settembre 2023 14:59

Per carità, Piazza Municipio e Piazza Duomo sono gli ultimi luoghi rimasti al centro, dove potersi fermare per riposarsi, per leggere, per chiacchierare, per portare i bimbi, comodamente seduti su panchine all’ombra. Speriamo che sia così anche a Piazza Cairoli. La città diventi accogliente!

Giovanni
Giovanni
11 Settembre 2023 16:43

La pista ciclabile voluta da Buzzanca è un ibrido. Non è né ciclabile ne’ pedonale, vige la regola che il pedone che sente suonare un campanello deve spostarsi e lasciare passare il ciclista. Non mi sembra una grande idea. Immaginiamo un portatore di handicap su sedia a rotella come può percorrere il lungo mare serenamente.

Giovanni
Giovanni
11 Settembre 2023 16:53

Sul viale San Martino potevano essere messi parcheggi a pagamento ai lati e non renderlo pedonale perché privo di monumenti da visitare. E non fa un bell’effetto vedere persone camminare un po’ sulla strada e un po’ sul marciapiedi in modo disordinato. Il fatto che negli anni scorsi sia stato fatto quello che avete descritto non significa che sia stato fatto bene.