MESSINA. Prima si è andati alla scoperta di Napoli, passando da Portici ed Ercolano, poi è stata la volta dei Colli San Rizzo, con il Santuario di Dinnammare, il Giardino delle Meraviglie e la sua flora e fauna, successivamente Capo Milazzo, con il castello del posto e le piscine di Venere. Infine, è stata la volta di tornare a Messina, più precisamente, a Capo Peloro e Ganzirri tra il 14 e il 17 giugno, per conoscere le bellezze paesaggistiche naturali e l’ecosistema dello Stretto di Messina. Questa è l’ultima tappa dell’iniziativa “Outdoor experiental learning”, il progetto europeo organizzato dall’associazione rumena Asociatia Lucratorilor de Tineret”, capofila dell’iniziativa e che per realizzarlo ha stretto una partnership con l’associazione messinese “Education in Progress”, con l’obiettivo di insegnare agli adulti di quindici Paesi europei differenti i concetti base del cambiamento climatico e le tecniche di pesca sostenibili.

Argomento principale di questa ultima mobilità, infatti, è stato il cambiamento climatico: cosa vuol dire, cos’è il clima, la sua importanza per il nostro pianeta e i rischi climatici per il nostro pianeta. Un focus sulla pesca sostenibile, però, non poteva mancare: come le tecniche di pesca tradizionali possono aiutare i pescatori ad impattare di meno sugli ecosistemi marini e dei laghi.

Il giorno numero 1 è stato dedicato come sempre alla presentazione dell’associazione “Euducation In Progress” e del programma dell’intera mobilità. Ma a differenza degli altri workshop si è entrati subito nel vivo del discorso: un focus sull’importanza del clima per capire cos’è e cosa vuol dire cambiamento climatico. Si è trattato di un confronto con i partecipanti facilitato dai trainer Antonio Gatto e Aldo Cammara e a cui ha seguito il solito questionario di valutazione, così da raccogliere le informazioni e poter monitorare i risultati e i miglioramenti dei partecipanti.

Il secondo giorno la location si è spostata a Capo Peloro, dove i partecipanti hanno intrapreso una camminata fino al faro per poi iniziare le attività didattiche con un focus sulla pesca sostenibile, con tecniche tradizionali a basso impatto ambientale. Gli adulti coinvolti hanno anche compreso come la tradizione aiuta ad impattare meno sulle acque in riferimento all’attività di pesca. Nel pomeriggio, invece, le attività didattiche hanno avuto luogo all’Horcynus Orca: si è approfondito il tema del mediterraneo come mare di inclusione, con la presentazione di progetti artistici inerenti all’inclusività culturale storica del posto. Infine, si è dimostrato come la tecnologia e l’arte riescono a mostrare e raccontare temi fondamentali come l’inclusione e la sostenibilità.

Il 16 giugno, i trainer hanno dato inizio alle attività sulla riva del Lago Grande di Ganzirri, dove si è approfondito il tema del climacome è cambiato il clima messinese negli ultimi 50 anni e l’impatto che ha avuto sulle correnti dello Stretto e sulle migrazioni degli uccelli. Naturalmente, non poteva mancare il tema degli eventi estremi (nevicate e piogge forti che provocano danni alle colture e ai terreni). Dopo pranzo, l’attività didattica non formale all’aperto è stata incentrata sulle parole chiave della sostenibilità e sulle proposte e i pensieri dei partecipanti.

Il quarto ed ultimo giorno, i trainer Antonio Gatto e Aldo Cammara hanno concluso il workshop con il questionario finale di valutazione, permettendo ai partecipanti di rendersi conto dei progressi conseguiti grazie alla mobilità. E proprio per questo motivo ogni adulto coinvolto ha ricevuto un attestato di partecipazione, certificando e mettendo nero su bianco tutto quanto appreso.

L’intero progetto è stato finanziato dall’Unione Europea e quest’ultimo workshop, come tutti gli altri, si è svolto e ha ottenuto i suoi risultati grazie alle attività di educazione ambientale all’aperto con tecniche educative non formali e informali. Ovvero: attività didattiche ai giardini della comunità, volontariato ambientale pratico,  passeggiate nella natura e identificazione di piante e fauna selvatica, formazione e sviluppo di competenze interpersonali in natura, processi dinamici di gruppo, simulazioni, ecc.

Un ruolo importante lo ha la metodologia di apprendimento. Si è trattato di metodi non formali che si concentrano sulla capacità di impegno, mettendo tutti a livello di coppia in modo da aumentare la responsabilità e il senso di amicizia: discussioni gratuite, lavoro individuale e di gruppo e presentazioni (questo per aumentare le capacità di lavoro del team) e comunicazione verbale e non verbale.

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