MESSINA. Sprovvisti (volontariamente) di green pass da vaccino, si sono presentati agli imbarcaderi per protestare: così il gruppo Disobbedienza civile ha inaugurato il primo giorno di introduzione del certificato verde per poter traghettare. In una nota motivi e animatori della protesta, e come si sono svolti i fatti “Il 10 gennaio, alle 12 e 15, circa venti persone del gruppo “Disobbedienza civile”, provenienti da Messina e dalla provincia, si è recato all’imbarco delle navi veloci per potere andare a Reggio Calabria. Fermati dal personale della polizia, perché privi del green pass da vaccino, hanno rivendicato il loro diritto alla libera circolazione, sancito dall’articolo 16 della costituzione repubblicana, che stabilisce che “ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale”. I funzionari di polizia hanno replicato che avevano disposizione di non consentire ai non vaccinati di accedere alle navi, in base a un decreto del governo. Il gruppo di cittadini ha insistito che, secondo la costituzione, un governo non può limitare con proprie disposizioni le libertà personali. Ha poi aggiunto che è oggi possibile muoversi con mezzi propri in tutte le regioni d’Italia e d’Europa, e che questo diritto è invece negato ai siciliani. A questo punto, i cittadini hanno chiesto che fosse redatta una relazione di servizio da inviare alle autorità di pubblica sicurezza, che attestasse i fatti. La polizia ha quindi proceduto a identificare alcuni dei presenti, tra i quali, la prof.ssa Eva Buttà, il professore Dario Caroniti, la musicista Maria Grazia Caffarelli, l’avvocato Emilio Fragale, la prof.ssa Cristina Oliveri, la studentessa Sonia Pantano, la prof.ssa Melissa Rodilosso, l’avvocato Michele Schinella, la prof.ssa Rosaria Scimone. Respinti così agli imbarchi i cittadini sono tornati alle proprie attività, consapevoli che il diritto al lavoro dei pendolari e il diritto alle cure dei malati siciliani e calabresi è attualmente sospeso dal governo e che questa palese violazione dei loro diritti è avvenuta nel silenzio dell’intera rappresentanza parlamentare e l’avallo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

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