MESSINA. Prosegue lo scontro politico sull’hotspot di Bisconte dopo lo scontato annullamento dell’ordinanza del sindaco Cateno De Luca da parte del Prefetto Maria Carmela Librizzi.

Il primo a commentare, nel pomeriggio di oggi, è stato proprio il primo cittadino, che ha ribadito la sua posizione specificando come ci siano “centinaia di famiglie che vivono nel terrore” a causa della fuga dei migranti dall’ex caserma.

“Prendo atto dell’annullamento dell’ordinanza e ringrazio il Prefetto per il bon ton istituzionale avendomi telefonicamente avvertito in anticipo della sua decisione. Inoltre mi ha anche invitato a un incontro in Prefettura. Rilancio pertanto la collaborazione istituzionale senza alcun problema e domani ci vedremo alle 11. Sia chiaro, la posizione del sindaco e della città non cambia. L’hotspot va chiuso e non sta scritto da nessuna parte che va trovata un’alternativa sempre qui. Per una volta Messina non sia il pisciatoio d’Italia o dell’Europa. Io devo tutelare l’ordine pubblico e la salute della comunità – prosegue – Ci sono una ventina di migranti in giro, non si sa dove siano ancora e questa è stata la goccia che ha fatto traboccare tutto. E’ inutile ribadire che abbiamo centinaia di famiglie che vivono nel terrore perché purtroppo i migranti fuggono da questa struttura passando attraverso abitazioni private. Gli abitanti di Bisconte hanno le scatole piene di questa situazione, come le ha il sindaco di Messina”.

A commentare l’accaduto anche la deputata del M5s Valentina Zafarana, che in un post sui social ha attaccato duramente De Luca:

“Dopo aver appreso del nuovo (e non il primo) annullamento da parte del Prefetto dell’Ordinanza del sindaco in merito all’hotspot di Bisconte – scrive – mi chiedo per quanto tempo ancora le autorità saranno costrette a riparare i danni causati da questo personaggio perennemente in cerca di visibilità, in una continua campagna elettorale basata su urla scomposte, volgarità, bailamme mediatico e zero fatti.

Una volta ancora, infatti, Cateno De Luca ha recitato il suo copione visto e rivisto, dimostrando di non aver alcuna intenzione di cercare una soluzione ma di avere come unico obiettivo far parlare di sé, magari guadagnandosi un passaggio di 5 minuti da Barbara D’urso.

Sapete tutti la posizione del MoVimento 5 Stelle in merito: l’hotspot di Bisconte è ben lontano dal rappresentare una soluzione accettabile per un’adeguata accoglienza dei migranti, a maggior ragione per le criticità strutturali e urbanistiche già evidenziate più volte negli anni scorsi dai miei colleghi Francesco D’Uva e Grazia D’Angelo.

La sua ordinanza, come sapeva benissimo anche il sindaco, si è dimostrata carta straccia, utile solo a far perdere tempo alle autorità che hanno dovuto occuparsene anziché poter lavorare serenamente alla soluzione del problema, che ovviamente stavano già affrontando ben prima delle sue sguaiate prese di posizione e, ovviamente, della sua ordinanza. Insomma, il solito inutile, se non dannoso, polverone”, conclude.

A intervenire anche la senatrice Grazia D’Angelo: “Ringrazio il Ministro Luciana Lamorgese che, durante la visita a Lampedusa, ha ribadito quanto ci aveva già comunicato nei giorni scorsi, circa la sua disponibilità a risolvere le criticità del centro migranti di Bisconte. Lo diciamo da tempo ormai che gli hotspot che hanno caratteristiche simili a questo devono essere chiusi. In questi giorni ho monitorato attentamente la situazione che si è venuta a creare nella ex caserma Gasparro e, insieme ai colleghi portavoce del MoVimento 5 Stelle, abbiamo avuto continue interlocuzioni con il Viminale ed il Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi per avere tutti gli elementi e le informazioni relative alla fuga dei 24 migranti, oltre che la conferma che gli stessi erano risultati negativi al test per il Covid-19. Oggi lo stesso Prefetto ha annullato per incompetenza l’ordinanza del sindaco di Messina, che stabiliva la chiusura della struttura entro 5 giorni. Lo avevamo già detto che i provvedimenti su questa materia emanati da autorità diverse dal Ministero dell’Interno, non hanno valore. Oggi, finalmente, è stato fatto ordine”.

“Purtroppo – prosegue – abbiamo assistito a un copione già visto nei due anni di amministrazione De Luca: pone in essere un atto sapendo perfettamente di non averne la legittimità, per poi accusare le Istituzioni nazionali e regionali di essere stato bloccato nella propria azione a scapito degli interessi dei messinesi. In questi giorni ha alimentato inutili tensioni sociali e paure in città. Per il lavoro che abbiamo svolto e per come abbiamo seguito la vicenda del centro migranti di Bisconte, noi del MoVimento siamo stati oggetto di una vera e propria campagna denigratoria da parte del primo cittadino, che non riesce ad avere un confronto politico che non sia caratterizzato da violenza verbale. I cittadini devono essere informati in modo corretto, senza confusione e colpi di scena a fini propagandistici”.

 

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