MESSINA. Il tris di incarichi (segretario, direttore e adesso, ad interim, anche ragioniere generale) assegnati ad Antonio Le Donne hanno scatenato polemiche a mai finire. L’unica però che abbia abbandonato la chiacchiera per trasferirsi su carta è stata quella di Peppuccio Santalco, capogruppo in consiglio comunale di Felice per Messina.

Dopo aver lasciato agli atti del consiglio la considerazione, con l’intervento in aula di martedi, Santalgo ha preso cartsa e penna ed ha smosso mezzo mondo, scrivendo ai ministri di Interno e Funzione pubblica, all’assessore regionale agli Enti locali ed al Prefetto, per segnalare quella che a suo modo di vedere è il pericolo di “concentrare in un unico soggetto funzioni di gestione, legittimità e controllo potrebbe creare grave nocumento alla trasparenza dell’attività amministrativa del Comune di Messina, creando di fatto un controllo diretto del Sindaco, tramite il Antonio Le Donne da lui nominato fiduciariamente, su tutto l’apparato amministrativo gestionale dell’Ente, con una commistione di ruoli che appare estranea rispetto alla figura istituzionale che un “Segretario Generale – dipendente del Ministero degli Interni” dovrebbe avere. Senza considerare, inoltre, la circostanza dell’anomalo ruolo di controllore-controllato”.

Santalco è preoccupato sia per i molteplici incarichi di Le Donne come segretario e direttore ma anche come responsabile di compiti che discendono dai due ruoli, ma anche dal nuovo incarico: “la sostituzione del Ragioniere Generale avviene in un momento delicato per il Comune di Messina che si trova in pre-dissesto ed in attesa di ricevere dalla Commissione istituita presso per i Ministero degli Interni risposte sulla adeguatezza o meno del Piano di Riequilibrio già da tempo al suo esame”.

E quindi? “Si chiede – reclama Santalco – ognuno per la parte di propria competenza, un urgente intervento ispettivo presso il Comune di Messina per appurare la regolarità e legittimità delle molteplici funzioni assegnate”.

Non solo: c’è un altro pensiero che turba il consigliere: “Fra l’altro, se lo stesso sempre più assume funzioni di attuazione dell’indirizzo politico, maggiore ne diventa la sua dipendenza dal sindaco e dalla  Giunta e poco spazio verrà riservato all’azione di controllo ed a quella di supporto al Consiglio Comunale”.

 

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