MESSINA. La notizia è arrivata a Messina di rimbalzo, provenienza Vittoria, cittadina in provincia di Ragusa della quale Giuseppe Chiofalo, ingegnere messinese oggi ai domiciliari, era capo dell’Ufficio tecnico. Nei suoi confronti la Squadra mobile della questura di Ragusa ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della procura del capoluogo ibleo, per l’ipotesi di abuso d’ufficio e concussione: secondo l’accusa Chiofalo convinceva i cittadini che si rivolgevano al Comune per ottenere concessioni edilizie a rivolgersi a un ingegnere del suo studio di Catania.

Perché la notizia ha destato tutto questo scalpore in città? Per il passato di Chiofalo, sempre in bilico tra politica e incarichi di un certo livello.

Appartenente al Pd, Giuseppe Chiofalo ha sempre orbitato nel centrosinistra, tra Sdi, nuovo Psi e, per un certo periodo, anche nell’Api, l’effimero partito di Francesco Rutelli del quale è stato coordinatore provinciale. Per lui, comunque, mai nessun ruolo elettivo. Vanta, tuttavia, una stretta collaborazione per il deputato palermitano alla Camera, Giuseppe Lauricella, di cui era referente a Messina.

Nelle grazie dei politici, grazie ad un curriculum lungo un braccio, però Chiofalo c’è entrato un bel po’ di volte. Durante il governo retto da Romano Prodi, è stato capo della segreteria tecnica del Sottosegretario siracusano ai Trasporti Raffaele Gentile, mentre nel 2007 l’allora ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, gli aveva conferito l’incarico di studio per l’elaborazione del Piano Generale della Mobilità e per predisporre uno studio sulla gestione di sistemi intelligenti di traffico per la mobilità sostenibile. A Messina, a gennaio del 2008, dal commissario Gaspare Sinatra riceve un incarico da esperto del Comune per rischi naturali e antropici: ventimila euro, mai saldati interamente. Di lui si è parlato come possibile candidato a ricoprire la carica di presidente prima e segretario poi dell’Autorità portuale di Messina: sono presentati tredici curricula, tra i quali c’è il suo. La nomina non va in porto, quindi veleggia verso Roma: dall’aprile 2012 è consulente per il consiglio superiore dei lavori pubblici in materia di porti, infrastrutture portuali e piani regolatori, due anni dopo diventa “consigliere parlamentare”.

Professionalmente, Chiofalo si afferma come dirigente dell’Ufficio Tecnico dell’Ircss neurolesi, come consulente del Sindaco per redazione piano di protezione civile comunale dal 2006 al 2008, e precedentemente come dirigente tecnico al comune di Pollina. Quale componente della commissione di collaudo, ha vigilato sulla buona riuscita dei lavori di rifacimento delle banchine Vespri e Colapesce nel porto di Messina.

Due anni fa anche un inciampo giudiziario, risolto con l’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste, nell’ambito di un’inchiesta sui lavori della metropolitana catanese: Chiofalo era stato accusato di corruzione.

 

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