TAORMINA. “La città ha un patrimonio culturale enorme che va tutelato e che merita rispetto. Non possiamo andare a rimorchio di nessuno. Per questo chiediamo l’istituzione del Parco archeologico di Taormina, uscendo da quello di Naxos”. Parole del capogruppo di ProgettiAmo Taormina al Consiglio comunale Pinuccio Composto, che commenta così il via libera dell’Aula consiliare alla delibera con cui si chiede di dichiarare “l’illegittimità” dell’inserimento dei beni culturali che ricadono nel territorio della perla dello Ionio nel Parco Archeologico di Naxos. Il voto in Consiglio, che ha visto 6 voti favorevoli, 4 astenuti e 4 contrari, potrebbe avere delle ripercussioni immediate: entro trenta giorni, infatti, il sindaco Eligio Giardina dovrà adire le vie legali contro l’assessorato regionale ai Beni culturali per il recupero della percentuale di incassi del Teatro Antico che spetta a Palazzo dei Giurati, ovvero 4milioni e 873mila euro.

Nella delibera si dà mandato al primo cittadino di farsi promotore nei confronti dell’assessorato perché sia istituito un Parco archeologico di Taormina in cui far confluire i beni archeologici e architettonici di proprietà del demanio regionale e che ricadono nel territorio comunale (Teatro Antico, Palazzo Ciampoli, Villa Caronia, Isolabella, Casteltauro e aree archeologiche). Con il sì alla delibera, il Consiglio comunale chiede inoltre di dichiarare “l’illegittimità dell’inserimento dei Beni culturali ricadenti nel territorio di Taormina nel Parco archeologico di Naxos e del bilancio, redatto con l’inserimento dei proventi del Teatro e dell’Isolabella”.

A spingere i consiglieri comunali di Taormina a chiedere “rispetto” per la storia culturale e il patrimonio monumentale della città ci sono i numeri. Che parlano di “appena” 52mila euro di incassi del Parco archeologico di Giardini Naxos a fronte dei 588.307  visitatori paganti al Teatro antico della Perla dello Jonio, con incassi superiori ai 5,6 milioni nel corso del 2016. Dati a cui si aggiungono quelli del Museo naturalistico regionale di Isolabella e di Villa Caronia, dove gli incassi lo scorso anno sono stati pari a oltre 142mila euro a fronte dei 96mila del 2015.

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