MESSINA. Prosegue imperterrita la tradizione dei fuochi d’artificio sparati a mezzanotte a Cristo Re, nonostante le continue segnalazioni dei residenti della zona (l’ultima il 31 maggio), ormai esasperati dal rumore e dall’immondizia lasciata durante la notte nei dintorni dello slargo.

«Continuano i botti nonostante le segnalazioni continue alla forze dell’ordine, che rispondono di non poter fare niente e quindi non intervengono – spiega una residente della zona- Le scatole dei fuochi sparati rimangono sui gradini di Cristo Re ben visibili da chiunque. È un territorio abbandonato a se stesso».

«Tecnicamente dovrebbero esserci i controlli delle volanti e il coprifuoco. Di fatto è evidente che non ce n’è più. Ovviamente ho segnalato tutto anche al 112», aveva commentato invece a maggio.

I tradizionali “botti” sono usciti incolumi, nell’ultimo anno, da zone gialle, arancioni e addirittura rosse, continuando ad essere sparati quasi ogni notte e soprattutto durante il weekend. Ma i cittadini non sono nuovi al problema. Infatti già a luglio 2020 un gruppo di ventuno consiglieri comunali aveva presentato un’interrogazione all’Amministrazione chiedendo se fossero programmati interventi per contrastare il fenomeno, dopo le ennesime lamentele degli abitanti della zona e anche qualche querela presentata da chi con cadenza regolare deve essere svegliato da fuochi d’artificio, schiamazzi e musica ad alto volume.

≤Tutte le sere – si leggeva nell’interrogazione- oltre al disturbo della quiete pubblica per l’esplosione dei fuochi pirotecnici e per gli schiamazzi notturni, i cittadini residenti nell’area sottostante al Belvedere (Via Santa Eustochia e Via Roccaguelfonia) sono soggetti ad un vero e proprio bombardamento di oggetti di ogni tipo (in un’occasione addirittura anche una transenna per la segnaletica stradale) e di rifiuti vari – continuano – Gli abitanti della zona sono stati costretti in più di una occasione a presentare delle denunce-querele alle autorità competenti per segnalare i gravissimi eventi capitati a danno della pubblica incolumità e della loro proprietà privata. In particolare, in più di una circostanza sono stati rotti i vetri delle abitazioni sottostanti a causa del lancio di bottigliee, addirittura, è stato anche appiccato un incendio in uno dei balconi delle palazzine prospicenti all’affaccio del Belvedere».

A distanza di un anno, poco sembra essere cambiato.

 

 

 

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