MESSINA – “Chiuso dal 2015 e ancora per molto tempo: fino alla fine del 2019, nella migliore delle ipotesi. E le ipotesi ottimistiche sulla rimozione dell’ormai nota frana di Letojanni e la riapertura del tratto autostradale sono state parecchie negli ultimi 30 mesi, tutte inesorabilmente disattese”, così esordisce Manuela Modica sulle pagin di Repubblica Palermo.

Sono le ultime novità sulla frana che blocca già da due anni e mezzo l’A18: “Quel tratto è, infatti, chiuso dal 5 ottobre del 2015, da quando cioè la collina, indebolita dalle costruzioni soprastanti – questo è emerso dalle indagini della procura di Messina – invase la carreggiata ovest in direzione Catania, rendendo la A18, un’autostrada di fatto a una corsia (praticamente una strada qualunque ma dal pedaggio di 3,70 euro). Dal 2015 ad oggi non solo non era ancora mosso nulla, ma è stato anzi scoperto un nuovo intoppo burocratico: l’autorizzazione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Autorizzazione mai menzionata finora dal Cas, che lo scorso ottobre faceva le sue ottimistiche previsione, a distanza di due anni: “Ieri hanno fatto l’ultimo sopralluogo, dopodiché facciamo la gara entro febbario, messo nero su bianco a verbale”, questo dichiarava l’ex direttore generale, Salvatore Pirrone. A febbraio non è successo nulla. In compenso a marzo Pirrone è stato sospeso dalla procura. Gli unici lavori fatti in due anni, quelli in piena emergenza realizzati immediatamente dopo il crollo della collina, erano stati affidati senza gara e mettendo a rischio l’incolumità degli automobilisti, questa l’ipotesi della procura, condivisa dal gip, Eugenio Fiorentino il direttore e due dirigenti. Solo l’ultima tegola giudiziaria sul Cas. Al posto di Pirrone è stato nominato Leonardo Santoro, al quale adesso toccano le nuove previsioni: entro la fine dell’anno per la gara d’appalto. Dall’inizio dei lavori, invece, passerà un altro anno prima che la carreggiata venga del tutto riaperta al traffico: “Ma cercherò di velocizzare”, assicura Santoro. Che la scorsa settimana è andato a Roma per incassare a sua volta un’altra rassicurazione perché è il Mit che deve autorizzare i lavori: il tratto autostradale è infatti proprietà del ministero che lo ha soltanto dato in con cessione al Consorzio siciliano, e per quel che riguarda modifiche infrastrutturali deve dare l’autorizzazione. Autorizzazione che “dovrebbe arrivare già la prossima settimana”, avverte Santoro. Ma poi ce ne vorranno altre, come quella del Comune di Letoianni, il cui sindaco, Alessandro Costa, all’ultima conferenza di servizi, lo scorso 10 aprile a Palermo, ha annunciato il suo rifiuto perché non solo la frana ma tutto il paese di Letojanni va messo in sicurezza. Superati tutti gli intoppi, ci vorrà un altro anno di lavori. Una previsione, dunque, di almeno un altro anno e mezzo di attesa. Ottimistica”.

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