MESSINA. Si è svolta oggi la consegna dell’avvio delle indagini conoscitive presso la Fontana di Orione, alla presenza del Sindaco Federico Basile, del Vicesindaco Salvatore Mondello, della Soprintendente ai Beni Culturali Mirella Vinci, Direttore dei lavori, del RUP Annamaria Cacopardo, dei Direttori operativi della Soprintendenza ai Beni Culturali Stefania Lanuzza e Virginia Buda e di Mauro Corrao, responsabile della Geocheck di Misterbianco, società affidataria dell’esecuzione delle indagini. Sono state discusse le fasi operative che si realizzeranno nell’arco di 150 giorni.

Le indagini saranno effettuate con georadar, termografia, tomografia elettrica, endoscopia, ultrasuoni e analisi di laboratorio fisico-chimiche, nonché con valutazione della vulnerabilità sismica del monumento. Tutti i dati acquisiti confluiranno in un modello 3D ottenuto tramite rilievo laser scanner e restituzione grafica in modalità Bim, realizzando così un gemello digitale aderente alla realtà che conterrà la mappatura completa del degrado e consentirà una dettagliata progettazione del restauro successivo.

Il celebre monumento montorsoliano che Bernard Berenson definì come “la più bella fontana del cinquecento europeo”, ha subìto notevoli danni con il terremoto del 1908, ripristinati con l’intervento dell’Opificio delle Pietre Dure ed è stato interessato da molteplici interventi di ripristino. «L’Istituto fiorentino di restauro è stato consultato recentemente dalla Soprintendenza e dal Comune di Messina per collaborare all’attività di diagnostica e al progetto di recupero», si legge in un comunicato stampa del comune di Messina, anche se le analisi dell’opificio risalgono ormai a luglio 2021 (quindi non proprio di recente).

«Un monumento simbolo per Messina – ha dichiarato il Sindaco Basile – che, dopo lo sblocco di una procedura complessa, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, sarà restituito alla città e ai turisti, per potere godere totalmente della sua bellezza. Il pregio e la delicatezza dell’opera hanno richiesto e richiedono attività specifiche e non di ordinaria esecuzione, necessitando di tempi significativi e di tutte le cautele del caso. Vigileremo sulle procedure, affinché le attività siano svolte con la massima cura e attenzione, nel rispetto del cronoprogramma previsto».

«Un’Amministrazione che ama la propria città pensa a soluzioni concrete e percorribili – ha aggiunto il Vicesindaco Mondello – attua scelte tecniche il più possibile aderenti alle esigenze della comunità, ma deve anche pensare alla cura del bello. Con l’avvio delle attività di oggi, riporteremo la bellezza assoluta a Messina, attraverso il recupero di un’opera preziosa e immortale».

Al di là dei toni trionfali dell’amministrazione comunale, la Fontana di Orione si trova “impacchettata” da ormai quasi cinque anni: ad agosto 2019 era stata messa in sicurezza per l’avvio degli interventi. Interventi che non sono mai iniziati perché la passata amministrazione De Luca era stata bloccata dalla Soprintendenza di Messina, che ha richiesto anche l’intervento dell’Opificio Pietre Dure di Firenze, massimi esperti in Italia e gli stessi che hanno eseguito le analisi dopo il terremoto del 1908. La lunga lista d’attesa dei fiorentini, il Covid, qualche intoppo burocratico e anche un po’ di confusione non hanno mai permesso di restituire il prestigioso monumento storico alla città e ai turisti (qui tutta la storia). A fine 2022 era stata affidata la fase diagnostica, e oggi sono iniziati i lavori.

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