MESSINA. È stato pubblicato lo scorso 8 marzo “Figli delle App” il nuovo saggio del giornalista e sociologo Francesco Pira sul rapporto tra adolescenti e tecnologia. Il lavoro come scritto anche nelle prime pagine del volume è dedicato “a tutte le vittime del cyberbullismo, del sexting, del revenge porn, del cutting e a chi ha perso la vita per inseguire una challenge. Ma anche a coloro che usano le nuove tecnologie per trasmettere al mondo messaggi positivi e condividere conoscenza”

Il titolo “Figli delle App”, come ha spiegato Pira anche professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università degli Studi di Messina, è ispirato a “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti: “Non sono sicuro che essere figli delle app sia essere eroi di un sogno, purtroppo concordo con il pensiero del sociologo Zygmunt Bauman che il consumismo tecnologico rischia di trasformarci in individui senza storia e identità”

“Questa generazione di preadolescenti e adolescenti ci mostra come la rivoluzione tecnologica sia ormai compiuta- si legge in una nota- La tecnologia è parte integrante delle loro vite. Si muovono tra app e dimensione social in un fluire quotidiano h24 di interazioni, produzione di contenuti e creatività e, per la prima volta, l’e-learning è entrato nelle loro vite.”

Il libro vuole analizzare le trasformazioni in atto basandosi sui risultati delle ricerche condotte in ventitré anni di studio sull’evoluzione dei modelli comunicativi di preadolescenti e adolescenti prima e dopo l’avvento delle nuove tecnologie e alla digitalizzazione della società. È un percorso attraverso generazioni che si sono evolute all’interno di ambienti sempre più tecnologici, immersi negli universi social, spesso da soli e che oggi sono gli adulti appena diventati genitori, tutti accomunati nell’evidente dicotomia tra connessione e relazione.

Nel volume sono stati anche condivisi i dati della ricerca realizzata tra aprile e maggio 2020, dal titolo “La mia via ai tempi del Covid.” Il questionario ha coinvolto in totale 1.858 ragazze e ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori che hanno risposto a diciassette domande. I dati hanno evidenziato come questi adolescenti rappresentino a tutti gli effetti la prima generazione digitale con il 96,6% degli intervistati che possiede uno smartphone e l’ 88,8% un computer.

“Uno degli aspetti di maggiore interesse emerso -si legge nella nota- è quello relativo alla tendenza a isolarsi rispetto all’ambiente familiare. Sempre più dipendenti dal gruppo di pari, hanno vissuto una forte sensazione di isolamento, paura e scoraggiamento, con oltre il 60% degli intervistati che dichiara di avere provato questo sentimento.”

Nelle risposte alla domanda “Cosa ti manca di più?” (quesito a risposta aperta) le considerazioni ruotano per la maggior parte intorno al tema dell’amicizia e dello stare fuori con gli amici. Le ragazze e i ragazzi utilizzano il sostantivo “libertà” riferito alla possibilità di uscire di casa.  Le risposte vanno da “uscire con gli amici” a “stare con…” tutte espressioni che raccontano di un bisogno di fisicità.

“C’è poi un dato che più di tutti gli altri offre spunti di approfondimento -si continua a leggere nella nota- ed è quello relativo all’ eventuale possesso di un profilo social falso. Su 544 risposte ottenute, il 69% ha dichiarato di averlo. Vivono su Instagram e Whatsapp. Appare evidente, una volta di più, come nell’era liquido-moderna l’inganno sia diventato centrale nei processi di comprensione del reale, e la distinzione tra vero e falso non sia più percepita.”

Pira spiega come si è passati dalla non-comunicazione, all’ iper-comunicazione, alla vetrinizzazione dell’io e sistematica manipolazione (consapevole o meno) della realtà, con impatti profondi sulle dinamiche di sviluppo della società nel suo complesso.

“Questo volume – scrive nella prefazione il professor Giovanni Boccia Artieri ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Urbino e sicuramente uno dei massimi esperti nazionali e internazionali di dinamiche social –  ripercorre le varie tappe di evoluzione e addomesticamento delle tecnologie attraverso la messa a sistema tematica e longitudinale di ricerche e approcci relativi alla sociologia della comunicazione, mostrando le perplessità che di volta in volta ci si è trovati ad affrontare, le soluzioni che si sono proposte e le nuove domande che ne sono scaturite”.

E l’autore ha sottolineato come il saggio nasca da: “Un percorso attraverso generazioni che si sono evolute all’interno di ambienti sempre più tecnologici, spesso da soli, e che oggi sono gli adulti appena diventati genitori, tutti accomunati nell’evidente dicotomia tra connessione e relazione. Un uso della tecnologia che ci mostra come l’intuitività, l’immediatezza siano gli aspetti prevalenti che di fatto sembrano annullare quasi del tutto lo spazio per comprendere il contesto prima di agire. Così, l’azione viene prima della riflessione, che genera una risposta emotiva immediata e mediata dallo schermo”.

Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments