MESSINA. Possono aprire i cimiteri, come nel resto d’Italia (con prevedibile ressa), ma apparentemente, e carte alla mano, non c’è il via libera al tennis e agli altri sport permessi dall’ordinanza regionale e dal decreto della presidenza del consiglio dei ministri, ma vietati a Messina dall’ordinanza del sindaco Cateno De Luca di lunedi.

E’ stata infatti pubblicata ieri l’ordinanza 146, che corregge, sostituisce e modifica (introducendo gli ingressi scaglionati per ordine alfabetico) la 144 del 6 maggio (che a sua volta sostituiva la 143, in cui i cimiteri sarebbero dovuti rimanere chiusi), con cui i camposanti erano riaperti, e l’ingresso “subordinato al rispetto dei seguenti limiti e prescrizioni generali, imposti dalle norme statali e regionali vigenti per limitare il rischio di contagio e tutelare la salute dei cittadini”.

Tre ordinanze in tre giorni per normare una faccenda, quella dell’apertura dei cimiteri, che era stata già chiarita dall’ordinanza regionale del 30 aprile, che recitava testualmente: “I sindaci hanno la facoltà di disporre l’apertura dei cimiteri, a condizione che possano essere assicurate adeguate misure organizzative per evitare assembramento di visitatori e per garantire la distanza interpersonale”. Siccome a De Luca non bastava, c’è stato bisogno di attendere la circolare del Ministero della Sanità n. 15280 del 2 maggio 2020 (resa nota solo il 4, ha sostenuto il sindaco), con cui è stata soppressa la disposizione di chiusura dei cimiteri.

E gli sport che si possono praticare sia secondo il Governo che la Regione, ma non secondo il comune di Messina? Per loro nulla: non è stata pubblicata alcuna ordinanza di revoca o modifica del divieto di praticare gli sport “da circolo”, secondo quanto indicato nell’ordinanza 143 del 3 maggio, e poi ribadito dal sindaco Cateno De Luca, che nella diretta di domenica aveva affermato perentoriamente “Io circoli non ne ho aperti”, e “Fino a quando non mi dirà qualcuno di aprire i circoli, io non li apro”. Questo nonostante l’ordinanza regionale firmata dal presidente Nello Musumeci specificasse, all’articolo 8, che “I circoli, le società e le associazioni sportive sono autorizzati all’espletamento delle proprie attività, purchè in luoghi aperti”.

La situazione sembrava essersi sbloccata due giorni dopo, con l’intervento, nella consueta diretta facebook, di Antonio Barbera, presidente del Circolo del tennis e della vela, con cui De Luca sembrava aver sotterrato l’ascia di guerra, acconsentendo “da venerdi” alla riapertura dei circoli, e alla ripresa del tennis.

E invece, ad oggi non è stata pubblicata l’ordinanza di revoca o correzione del provvedimento, e in nessun documento amministrativo se ne parla. Sulla vicenda, qualche giorno fa, il consigliere del PD Alessandro Russo aveva chiesto l’intervento del prefetto, segnalando l’evidente ed arbitraria differenza di trattamento per alcune categorie.

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