MESSINA. Finti matrimoni tra italiani ed extracomunitari, in prevalenza marocchini, per ottenere la cittadinanza. E’ l’ipotesi sulla quale la Guardia di Finanza sta indagando, su disposizione della Dda di Messina, nella lotta all’immigrazione clandestina.

Gli uomini della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza e del nucleo di polizia tributaria di Messina hanno effettuato, la scorsa settimana, perquisizioni e sequestri nei confronti di quindici uomini e donne,  messinesi e marocchini, con l’ipotesi di associazione a delinquere per il favoreggiamento di immigrazione clandestina. La banda agiva favorendo e organizzando falsi matrimoni, celebrati davanti al funzionario di stato civile tra italiani e cittadini nord africani: marocchini per la maggior parte, ma anche algerini e tunisini. 

I finti matrimoni, con separazione dopo pochi mesi, erano finalizzati all’ottenimento del permesso di soggiorno (e della cittadinanza) da parte del coniuge straniero. La cittadinanza si ottiene, su domanda, dopo due anni dal matrimonio se si risiede legalmente in Italia, oppure dopo tre anni se si risiede all’estero. Non solo: il matrimonio contratto con un cittadino italiano da parte di un extracomunitario con ordinanza di espulsione, fa cadere gli effetti del provvedimento emanato da questura o prefettura.

 

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