MESSINA. Dopo la manifestazione dell’ 1 maggio, che ha visto la partecipazione di 73 Comuni della provincia di Messina, nella quale Cateno De Luca ha consegnato la fascia azzurra di Sindaco Metropolitano al Prefetto “per sottolineare l’impossibilità di far fronte agli obblighi istituzionali e alla erogazione dei servizi a causa della drammatica situazione economica della Città Metropolita, determinata esclusivamente dal prelievo forzoso dello Stato”, la marcia dei Sindaci si sposta a Palermo.

«Il 17 maggio – si legge in una nota – i primi cittadini di tutta la Sicilia si incontreranno a Piazza Indipendenza a Palermo per manifestare il disagio delle comunità locali a causa della impossibilità delle ex Province di erogare servizi, e nel contempo per consegnare al Presidente della Regione, Nello Musumeci, la soluzione tecnica che è stata individuata per risolvere definitivamente i problemi finanziari dei Liberi Consorzi e Città Metropolitane della Sicilia».

«Questa soluzione non pregiudica la possibilità di ricontrattare con un futuro Governo, non a trazione nordista, la riassegnazione delle risorse sottratte per investimenti sul territorio siciliano, per evitare il danno irreversibile derivante dal dissesto finanziario che tutte le Città metropolitane ed i Liberi consorzi saranno costretti a dichiarare tra qualche mese”, spiega Cateno De Luca, che chiede inoltre il rinvio delle elezioni dei consigli delle Città metropolitane e Liberi Consorzi, già fissate per il 30 giugno, in quanto “non ha senso spendere soldi per celebrare elezioni di Enti morenti se non si individua e si applica la giusta cura».

«È fondamentale – prosegue il primo cittadino – oltre a quella dei Sindaci dei Comuni, la partecipazione dei Sindaci Metropolitani e dei Commissari dei Liberi Consorzi per dare forza ad una proposta finalizzata all’approvazione da parte del Parlamento nazionale delle modifiche normative che consentano alle Città Metropolitane e ai Liberi Consorzi di approvare i Bilanci pregressi anche in presenza di criticità (squilibri) e alla copertura finanziaria per il triennio 2019-2021, utilizzando le somme del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) per circa 350 milioni di euro».

«Questa soluzione, pur non ottemperando pienamente alla richiesta originaria di avere restituiti i fondi sottratti alle ex Province dal prelievo forzoso (legge 190/2014), uniformandosi a quanto è già avvenuto nelle Regioni a statuto Ordinario, è, in questo momento, l’unica soluzione praticabile per salvare le Città Metropolitane e i Liberi Consorzi siciliani evitando un danno peggiore e irreversibile come la dichiarazione di dissesto”, conclude.

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