Dimenticati dalla Politica, perfino mentre i candidati del territorio si proiettano a Roma, lì cioè dove le Ferrovie dello Stato potrebbero risolvere la grave situazione di 24 ex Servirail, rimasti da un anno senza stipendio e senza ammortizzatori. E a nulla è valso il lungo sit-in di Piazza Cairoli.

Una storia che ha il sapore della beffa, e l’odore polveroso del cavillo burocratico scovato per evitare la riassunzione. A raccontarla, in estrema sintesi, sono loro stessi.

Eccola:

“Nel 2011 in seguito al ridimensionamento del servizio treni notte la Servirail Italia srl (ex wagons lits) decide di chiudere anticipatamente l’appalto che ha in gestione. Viene indetta una nuova gara assegnata temporaneamente alla Angel service dopo che le prime due aggiudicatarie non sono state ritenute idonee (solo dopo essere arrivate prima e seconda). Ne fa le spese soprattutto la sezione di Messina che viene totalmente eliminata a prescindere da anzianità e carichi familiari dei dipendenti. Dopo lunghe ed estenuanti proteste, tra cui l’occupazione del campanile del duomo, si arriva ad un accordo presentato dalle ferrovie al prefetto di Messina Alecci che lo trasmette ai lavoratori che interrompono dunque le lotte per iniziare un percorso propedeutico come indicato nello stesso accordo alla rinuncia del quale non si sarebbe stati partecipi della selezione prioritaria e riservata presso le società del gruppo Fs.

Questo, anche se non nei tempi indicati, accade per 20 lavoratori inizialmente impiegati nella società Ecoindustria srl per lo svolgimento del percorso propedeutico e successivamente assunti in Rfi. I restanti 25 lavoratori (uno è adesso in pensione, ndr) , pur avendo compiuto lo stesso cammino che hanno continuato per un altro anno ancora (tre in totale) non hanno avuto lo stesso trattamento bensì sono stati addirittura licenziati. Oggi a due anni dal licenziamento ed uno dalla fine degli ammortizzatori sociali e dopo svariate iniziative pacifiche ed interlocuzioni con la politica a tutti i livelli si era inteso trovare una soluzione nell’ambito della firma del contratto di servizio.

Il ritardo nella stipula del nuovo contratto tra Regione e Trenitalia ci ha lasciato senza alcun sostegno per le nostre famiglie pur non avendo mai avuto alcuna responsabilità nella chiusura né della Servirail né della Ecoindustria.

Chiediamo alla presidenza della regione che ci aiuti a porre fine a questa annosa vertenza che si trascina ormai da sette anni convocando un tavolo tecnico e che, viste le innumerevoli assunzioni annunciate dalle Ferrovie stesse e la formazione che abbiamo ricevuto in una azienda presso la quale Trenitalia ci ha inviato a finalizzare un percorso formativo, si possa anche noi essere assorbiti all’interno delle società del gruppo Fs.

Confidiamo in una soluzione definitiva che ci dia finalmente stabilità visto anche che siamo stati gli unici ex Servirail, in tutta Italia a subire l’umiliazione di rimanere senza lavoro ed ammortizzatori sociali in una Regione che purtroppo non rende semplice la ricerca di occupazione soprattutto per i più maturi”.

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