MESSINA. Dopo l’annuncio degli obiettivi dell’assessore al mare designato del centrosinistra, Nanni Randazzo, arriva la risposta dell’ex assessore Dafne Musolino. «Abbiamo ascoltato le dichiarazioni del designato assessore del candidato sindaco De Domenico, Giovanni Randazzo, sul PUDM, erosione costiera, Capo Peloro e Zona Falcata, dalle quali si evince chiaramente che il professore è stato troppo impegnato nelle aule universitarie per informarsi sull’azione amministrativa posta in essere dalla Giunta De Luca.»

«Al Professore Randazzo che dichiara che la prima cosa da fare sarebbe il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo ricordiamo che con delibera di consiglio comunale n. 645 del 13 dicembre 2021 il PUDM del Comune di Messina è stato approvato e trasmesso al competente Assessorato Regionale Territorio e Ambiente per la sua validazione. Dopo oltre dieci anni di tentativi infruttuosi e di procedimenti che non andavano mai a buon fine, la Giunta De Luca è stata l’unica che, in meno di tre anni e in piena pandemia, ha redatto e completato il PUDM, ottenendo la validazione di prefattibilità in linea tecnica da parte della Struttura Territoriale Ambientale di Messina, trasmettendolo al Consiglio Comunale che ha deliberato, adottandolo.»

«Randazzo preferisce non parlare delle sue attività di progettazione affidategli da Croce e rivolge il pensiero alla scorsa amministrazione di Messina per gli interventi di somma urgenza, “dimenticando” che l’ente finanziatore, e stazione appaltante, è stato proprio Maurizio Croce e che quegli interventi si sono resi necessari per salvare le case degli abitanti di Galati mentre si attendeva che la Regione Siciliana si esprimesse per quanto riguarda la Valutazione d’Impatto Ambientale (2 anni) del progetto complessivo, oggi in fase di realizzazione, e che sta dando velocemente i propri frutti; quel progetto, è bene chiarirlo, è del Comune di Messina. L’Amministrazione Comunale si è invece messa a disposizione della Regione per appaltare più velocemente le opere redigendo il progetto che, senza la disponibilità della Giunta De Luca, si sarebbe dovuto affidare all’esterno, con allungamento dei tempi per l’affidamento della progettazione e con aumento dei costi.»

Su Capo Peloro l’ex assessora risponde: «Del tutto inaccettabili risultano le considerazioni sugli interventi eseguiti dalla Giunta De Luca sulle spiagge che, per la prima volta dopo decenni, sono state pulite e rese fruibili, dotandole di passerelle, docce attrezzate, isole ecologiche, servizio di vigilanza della balneazione proprio a Capo Peloro e di assistenza alle persone disabili mediante la sottoscrizione di una convenzione con l’ASP di Messina.»

«Infine, per quanto riguarda la Zona Falcata, – continua Dafne Musolino – comprendiamo il palese disagio con il quale il Professore è stato costretto dal suo ruolo di designato assessore del candidato De Domenico a tentare di smentire il suo “datore di lavoro” Croce che ha affermato che ci vorranno anni per ottenere la completa riqualificazione dell’area, facendoci quasi venire in mente quella famosa commedia del Goldoni del servitore di due padroni. Nel dubbio su quale sia meglio assecondare, il professore preferisce dire che pensa che ci vorrà del tempo, un paio d’anni, ma non tantissimo… dimostrando assoluta approssimazione e scarsa conoscenza dei fatti. Rammentiamo infatti che dopo l’approvazione del Piano di Caratterizzazione dell’area, alla cui redazione ha partecipato il Comune di Messina, sono stati eseguiti i prelievi ambientali che hanno confermato l’esistenza di un rischio di contaminazione ambientale. Lo stesso Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Mario Mega, lo scorso mese di gennaio, ha dichiarato che per eseguire i lavori di bonifica occorrerà prima completare l’analisi del rischio e redigere il  Modello Concettuale Definitivo, stimando un tempo non inferiore ai 4 mesi per questo adempimento (che non risulta essere stato ancora approvato) ma senza potere neppure quantificare il tempo occorrente per la bonifica.
Quanto poi alla spesa a parte i proclami di Musumeci, che periodicamente dichiara che finanzierà la bonifica della Zona Falcata, ancora non si è visto un euro, con buona pace di padroni e servitori.»

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