MESSINA. “Una città sulla quale abbiamo investito. La politica ci piace farla sulla specificità dei territori. Messina è una città che amo, mio nonno materno era messinese e conosco bene le tradizioni”. Una Giorgia Meloni sorridente arriva a Messina per la campagna elettorale del candidato sindaco del centrodestra Dino Bramanti. Superata eroicamente la mulattiera, anche detta Messina-Catania, e il classico ma infinito giro di saluti, la presidente di Fratelli d’Italia non usa mezze misure: “Messina merita di più del folklore, basta coi gesti mediatici. A Maregrosso qualche mese fa ho provato emozioni contrastanti, un waterfront tra i più belli del mondo ma invaso dal degrado. Risorse che ci sono ma non spese perché impegnati ad attaccare la bandiera della pace”.

Ad introdurre l’incontro alla Marina del Nettuno, c’è la deputata regionale Elvira Amata: “Location non casuale, volevo mostrarti la bellezza di Messina. La volta scorsa sei stata a Maregrosso, bellezza naturale ma degradata. Oggi volevo mostrarti altro. Mi rivolgo ai nostri candidati: rimboccatevi le mani, cinque anni di cattiva amministrazione vanno cancellati. Capiamo i bisogni dei cittadini, ascoltiamo, primi i cittadini messinesi poi il resto. Accorinti si è occupato dell’accoglienza dimenticando la povertà della sua città. Sono sicura che una volta arrivati a Palazzo Zanca ognuno di voi sarà in grado di garantire i diritti della cittadinanza messinese”.

L’appoggio al candidato sindaco del centrodestra da parte di Giorgia Meloni è subito chiaro, sia nel presente che nel futuro: “Bramanti è un profilo di grande spessore, capace di gestire la vita delle persone è una risorsa straordinaria. Lo accompagneremo non solo per la vittoria, ma per una riconferma cinque anni dopo. Una città come questa ha bisogno di un lavoro sul lungo periodo”. Il candidato sindaco non tradisce il suo aplomb ed è netto nel ringraziare la leader di Fratelli d’Italia: “Grazie Giorgia per essere qui. Il progetto di riabilitare questa città parte dall’amara considerazione che tanti giovani stanno lasciando, e lasceranno, Messina. Questa fuga sta spaccando le famiglie, invecchiamo con la città e accogliamo una massa enorme di stranieri. Indice troppo alto di disoccupazione, mancata attrazione dei fondi, ultimi posti per qualità della vita, questi i tre problemi più gravi. Basta col populismo, stai vicina a noi, ti disturberemo sempre e vogliamo il tuo aiuto. Un miliardo di deficit comunale, dissesto o piano di rientro ventennale non sono prospettive rosee. Siamo indietro nelle infrastrutture, trasporti, viabilità, una crisi nera e ti chiediamo solo vicinanza e da sindaco sarò spesso a Roma”.

Il tema nazionale invade, la leader di Fratelli d’Italia attacca e rilancia: “Nel programma di governo M5S-Lega non si parla di sud, non comprendo i cinquestelle che al meridione hanno conquistato il massimo dei voti. Non conosco la posizione della Lega, dovranno essere loro a chiarirla e non posso essere io a svilupparla. Noi abbiamo governato con la Lega e non ho mai visto uno sbilanciamento verso alcune regioni, adesso che vedo una posizione ancora più morbida non credo che il sud verrà dimenticato. Chiaro che la condizione necessaria sarebbe un governo puramente di centrodestra. Coi cinquestelle cambia tutto. Non si parla di infrastrutture. Solo tre righe sul lavoro, e cinquanta sul reddito di cittadinanza. L’assistenzialismo non è la risposta, così si crea solo lavoro nero. I 17 miliardi non vanno investiti sul reddito di cittadinanza ma sul lavoro giovanile, dobbiamo ricreare dignità. Il Presidente del Consiglio è il punto più importante, vogliamo sapere il nome e poi decideremo e valuteremo il contratto. Le elezioni le ha vinte il centrodestra, se il Premier sarà a cinquestelle non siamo interessati a partecipare. Non abbiamo un nome terzo, non basta comunque essere terzi ma dipende dal profilo. L’unica cosa che mi piacerebbe fare è scontrarmi con l’Europa, della quale non me ne frega niente e non sopporto le ingerenze”. Lavoro e immigrazione si intrecciano, non senza qualche sgradevolezza provocatoria: “Questo Paese non ha lavorato sullo sviluppo giovanile, hanno fatto scappare i laureati facendo entrare africani senza neanche la terza media. Questa non è solidarietà ma un modo per far arricchire le cooperative amiche dei partiti che hanno governato”.

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DINO GIUTTARI
DINO GIUTTARI
17 Maggio 2018 16:27

Giusto e condivisibile il commento generale. Ma , localmente, qual’è il programma. Neanche una parola. SEMU INCAPRETTATI.