MESSINA. Continua a far discutere il “caso Trimarchi”, scoppiato in seguito alle affermazioni social dell’assessore della Giunta De Luca, che in un post definì “trans” la comandante della Sea Watch Carola Rackete. Una circostanza che scatenò le ire di numerosi esponenti politici e del presidente di Arcigay Rosario Duca, il quale chiese all’assessore di rimettere nelle mani del sindaco la delega alla cultura e all’istruzione.

«Prendiamo atto oggi – ribadisce Duca – che lo stesso non solo non ha ottemperato a quanto richiestogli in conferenza stampa congiunta, ovvero di rimettere le deleghe, ma continua a rappresentarle quando ci era stata garantita la sua  sospensione dal ruolo. Il sindaco di Messina, onorevole De Luca aveva assicurato più volte ad Arcigay che la data del 31 agosto scorso sarebbe stata il termine ultimo entro cui il caso Trimarchi sarebbe stato risolto nel modo più opportuno. Oggi apprendiamo dalla stampa che il rimpasto  di giunta annunciato durante l’estate è stato posticipato al 22 settembre prossimo, salvo ulteriori rinvii».

A destare i malumori di Arcigay è soprattutto la partecipazione di Trimarchi alla cerimonia di apertura del nuovo anno scolastico, considerata “una grave mancanza di rispetto dell’Amministrazione De Luca nei confronti della comunità LGBT+ messinese”.

«Sollecitiamo l’onorevole De Luca – prosegue Duca – a rendere note  le motivazioni che lo hanno indotto a rinviare più volte la soluzione del caso e se sia ancora nelle sue intenzioni ritirare al prof. Trimarchi le deleghe in questione. Se ciò non dovesse accadere o dovesse essere rinviato per l’ennesima volta prenderemmo atto della mancanza di sensibilità di dell’amministrazione comunale di Messina per i diritti della comunità LGBT+ e del permanere dell’offesa verso la comunità  trans. Per questi motivi ribadiamo la richiesta di dimissioni dell’assessore Trimarchi in quanto la sola revoca delle deleghe non è più sufficiente a chiudere l’incidente aperto dalle sue inopportune e imprudenti dichiarazioni. Non osiamo immaginare quale messaggio di inclusione e rispetto abbia potuto portare all’apertura delle scuole una persona che solo un mese fa ha dimostrato di proferire parole discriminatorie  e transfobiche».

«Con tutta la volontà che vorremmo mettere nel continuare a mantenere rapporti di collaborazione con quest’amministrazione – scrive ancora – quanto avvenuto e sta avvenendo sotto gli occhi di una comunità sbigottita che è dovere di Arcigay tutelare, non può che rendere irto il percorso avviato. Quanto avvenuto è un messaggio chiaro ed inequivocabile di chiusura totale ad ogni forma di comunicazione e collaborazione. Continueremo a portare avanti le istanze a tutela della comunità LGBT+ Messinese attraverso il Consiglio Comunale se l’assessore Trimarchi non viene definitivamente dimesso immediatamente. Se la nostra pazienza è stata intesa come debolezza, l’amministrazione ha sbagliato di grosso i propri conti. Cogliamo inoltre l’occasione – conclude – per segnalare come sin dall’insediamento dell’assessora alle Pari opportunità abbiamo presentato istanze scritte, pec e verbali ma che sono rimaste inevase. Ci dica l’assessora alle P.O se intende ragionare sulle istanze presentate, altrimenti  Arcigay se ne farà una ragione continuando a portarle avanti attraverso altri organi democraticamente eletti a Messina. Siamo stanchi di continui rinvii che altro non fanno che offendere maggiormente la comunità LGBT+. Siamo stanchi dei prima questo o quello detto solo per non entrare nel merito delle richieste fatte», conclude.

 

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