MILANO. È morto questa notte, a 70 anni, lo storico dell’arte e divulgatore Philippe Daverio.
Conosciuto dal pubblico televisivo da oltre vent’anni grazie a programmi come Art’è e Passepartout, Daverio poteva vantare, come gallerista ed editore, la pubblicazione di una cinquantina di titoli, oltre che il ruolo di docente in diverse università italiane e il Cavalierato delle Arti e delle Lettere e la Medaglia d’Oro di benemerenza ottenuti nel 2013.

A fine 2019 il divulgatore era anche stato al centro di una polemica riguardante la Sicilia. A ottobre infatti Daverio ha presieduto la giuria del concorso “Il Borgo dei Borghi” che ha visto piazzarsi al primo posto un comune della provincia di Piacenza, mentre al secondo posto, a maggioranza popolare, Siracusa.
La polemica è scoppiata a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate dallo storico dell’arte alla trasmissione Le Iene, che chiedevano chiarimenti sulla classifica: “Quella dei siciliani contro di me è una intimidazione, tipica della loro cultura, a me la Sicilia non piace, lo posso dire? La Trinacria poggia con un piede e a terra, sono terroni che rosicano”.

L’affermazione ha smosso gli animi dei siciliani e anche il Presidente della Regione Nello Musumeci si è schierato contro “Il professore Philippe Daverio ha il dovere di scusarsi con tutto il popolo siciliano, che ha offeso volutamente, con toni razzisti e con dichiarazioni calunniose.- ha dichiarato Musumeci- Amare la Sicilia non è un dovere, ma usarle rispetto sì. Non è tollerabile un atteggiamento così spocchioso, che ci impone come governo della Regione di rivolgerci anche all’autorità giudiziaria.”

Daverio ha in seguito chiarito l’accaduto con una lettera aperta ai siciliani.

 

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