ROMA. È morta questa mattina a Roma Monica Vitti. L’attrice vincitrice di quasi venti premi cinematografici tra Leoni d’oro, David di Donatello e Nastri d’argento aveva compiuto da qualche mese 90 anni ed era ssente dalle scene (anche per motivi di salute) dal 2001,quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello. Musa di Michelangelo Antonioni, regina della commedia all’italiana al fianco di Alberto Sordi, Vitti passo una decina d’ anni della sua infanzia a Messina.

A causa del lavoro del padre, ispettore del Commercio Estero, infatti l’attrice romana si trasferì a Messina con la famiglia quando ancora era bambina. Qui frequentò le elementari all’Istituto Sant’Anna di via XXIV maggio e proprio in quel periodo fu soprannominata dai familiari “setti vistìni”, per via della sua freddolosità che la portava a indossare molti strati di vestiti. Il nomignolo più tardi diventò “Sette sottane”, il titolo del suo primo libro autobiografico, edito nel 1993.

La Sicilia è stata una presenza costante durante tutta la vita di Monica Vitti, in particolare anche grazie ai tanti film che la vedevano protagonista, girati sull’Isola e in provincia di Messina. Ad esempio “La bellissima che uccide“, girato nel 1966 in parte al Castello di Sant’Alessio Siculo;  “L’Avventura”  del 1960, del compagno Michelangelo Antonioni, girato tra le isole Eolie e Taormina, e “Ritorno a Lisca Bianca“, del 1983 sotto la regia di Antonioni, girato a Panarea, alla stazione di Milazzo, al “San Domenico” di Taormina e nel viale San Martino a Messina.

L’attrice qualche anno fa è stata colpita dal male che fa regredire allo stadio infantile. Ha cominciato a perdere la memoria, sempre assistita dal marito Roberto Russo che era stato fotografo di scena di molti suoi film e infine anche suo regista in finale di carriera. 




Monica Vitti e Claudia Cardinale all’Irrera-Mare negli anni ’60

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