MESSINA. Autovelox, eye scout, posti di blocco, ausiliari del traffico, pattuglie, multe e verbali: che fine faranno i due milioni di euro che provengono dai verbali elevati agli automobilisti indisciplinati? Di certo non cambiano la vita degli “utenti deboli”: per interventi a favore della sicurezza stradale di ciclisti, pedoni, bambini, anziani e portatori di handicap, e per interventi a favore della  mobilità ciclistica, il Comune di Messina spende solo l’1,60% del totale dei proventi finanziari delle multe. Perchè? Cattiveria, scarsa attenzione, scelte? Non esattamente.

A stabilire come ripartire i soldi che arrivano dalle multe, è il Codice della strada, in maniera “salomonica”: quelle accertate da funzionari, ufficiali ed agenti dello Stato restano allo Stato, e così quelle elevate dagli altri enti. I soldi che arrivano dai verbali elevati dai vigili urbani ( 4 milioni previsti nel triennio) vanno quindi nelle casse del comune di Messina per il 50%. L’altra metà, due milioni, restano proprio alla Municipale, e vengono divisi in tre ripartizioni, sui quali si effettuano le scelte.

E quindi, come spenderà i suoi due milioni il comune di Messina? Per il triennio 2024-2026, 500mila euro, cioè il 12,5% del totale delle multe (più correttamente, il 25% della quota del 50%) sarà destinato per esempio a sostituzione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione della segnaletica delle strade comunali. Un altro 12,5%, cioè altro mezzo milione, andrà al “potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale”, tra acquisto e noleggio di automezzi ed attrezzature (una percentuale maggiore, 15% cioè 300mila euro contro 10%, 200mila euro, va all’acquisto).

La terza ripartizione impiegherà un milione di euro: il 50% della quota del 50% (quindi il 25% del totale dei proventi delle multe). E’ destinata alla grossa categoria del “miglioramento della sicurezza stradale“, divisa in parecchie sottocategorie. Come si migliora la sicurezza stradale? Non con la manutenzione delle strade comunali, per esempio, a cui va solo l’1% del totale degli introiti delle multe (20mila euro), mentre per la sistemazione dei manti stradali (che comprende installazione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione delle barriere) c’è solo poco di più, l’1,40%, 28mila euro. C’è però, compreso stranamente tra le azioni di miglioramento della sicurezza, un sostanzioso 15% che va invece per “previdenza complementare del personale della polizia municipale” (300mila euro), e un altro buon 5%, quindi centomila euro, per “misure di assistenza per il personale della Polizia Municipale”: tutto questo nel capitolo di spesa del miglioramento della sicurezza stradale, mentre per “interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti” c’è disponibile solo ventimila euro, l’1% dei fondi, e altrettanti sono disponibili per i corsi di educazione stradale: in totale sono 40mila euro per le due voci. Pochissima attenzione anche verso i ciclisti: solo lo 0,50% (diecimila euro) va in interventi a favore della mobilità ciclistica. In totale, per le tre voci è destinato un non esattamente considerevole 1,5% di tutte le multe, che fa 50mila euro.

Allo stesso modo, il 20% del totale dei proventi, 400mila euro, sempre per il capitolo di spesa relativo alla sicurezza stradale, è impiegato per “progetti di potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza urbana e stradale da realizzarsi attraverso l’impiego degli ausiliari del traffico”, mentre per i servizi notturni “inerenti la guida sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti” c’è solo un 5%, 100mila euro.

I proventi derivati dagli autovelox, sia in strade comunali (al 50% dell’incasso) che in quelle extracomunali (quando la competenza sia del Comune o le infrazioni siano state rilevate da personale comunale), e persino nei casi in cui il rilevatore non sia la polizia municipale, saranno destinati per l’80% (poco più di 800mila euro) a manutenzione e e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali (segnaletiche, barriere e impianti), e per il restante 20% (duecentomila euro e qualche spicciolo) a potenziamento delle attività di controllo e accertamento delle violazioni, comprese le spese per il personale. Per le strade extracomunali, non di competenza comunale, il 50% del ricavato dagli autovelox andrà agli enti proprietari: stessa percentuale agli organi di polizia non dipendenti dal Comune che rilevano infrazioni su territorio di competenza comunale.

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Serena
Serena
30 Ottobre 2023 7:23

Vera ingiustizia.
La città ha strade piene di buche, illuminazione non funzionante, alberi non curati, strisce pedonali sbiadite, tombini otturati.
Ma quasi si accaniscono contro tutti per fare le multe, quasi paladini di una punizione morale.
Obiettivo non è multare…ma garantire il vivere civile.
Ricordo che la multa deve essere un deterrente, non lo scopo.