MESSINA. Fondata nel 1895 da William Sanderson e Arthur Barrett, la Sanderson è stata per decenni sede di un importante stabilimento produttivo per la trasformazione degli agrumi, rappresentando uno dei fiori all’occhiello dell’industria cittadina. Poi, l’8 luglio del 1981, la dichiarazione di fallimento da parte del tribunale di Messina, e il conseguente declino, durato più di trent’anni, fra furti, danneggiamenti e incendi. Un “buco nero” di circa 75.000 mq nel cuore della zona sud di Messina che adesso potrebbe risorgere dalle sue ceneri grazie a un progetto esecutivo per la dismissione dell’impianto industriale e la successiva riconversione in Polo fieristico (il Rup è l’ingegnere Leonardo Santoro, ex commissario straordinario del Comune di Messina).

 

La mappa dell’area, con i 42 capannoni

 

Il primo step, da portare a termine in sei mesi, con un investimento di 6.5 milioni di euro, riguarda le operazioni di bonifica, la rimozione e il definitivo smaltimento dei principali agenti inquinanti, fra manufatti, rottami, elementi in amianto e rifiuti di vario genere. Dei 42 capannoni attualmente presenti (dei quali 17 con copertura in eternit) ne resteranno solo due, il 37 e il 38, che saranno riutilizzati a testimonianza della gloriosa storia industriale della Sanderson.

 

I capannoni 37 e 38

 

Lo step successivo prevede quindi la realizzazione del Polo fieristico e congressuale, con un grande corpo di fabbrica principale da destinare al centro congressi e una serie di corpi secondari che ospiteranno padiglioni fieristici tematici, strutture ricettive, ristoranti e sale conferenze. La cittadella sarà completata da un porto canale posto alla foce del vicino torrente Zafferia, completo di darsena per l’accesso diretto dal mare. Sarà installata anche una “torre faro panoramica”, alta circa 90 metri, dotata di ristorante e locali a destinazione turistica: da lassù sarà possibile apprezzare anche lo skyline del Centro fieristico e congressuale, la cui copertura, costituita da pannellature in vetro fotovoltaico, “costituisce un suggestivo elemento di legame con le tradizioni marinare di Messina”.

Quanto costerà il tutto? Quasi 50 milioni di euro, mentre i tempi per ultimare il Polo sono stimati in 48 mesi: 12 mesi per la progettazione dell’opera (a cui seguirà una fase per l’acquisizione dei pareri, visti ed autorizzazioni) e due anni e mezzo per l’esecuzione dei lavori. Quali attività sono previste? Parecchie. Attività congressuali, saloni della nautica, promozione dell’artigianato, un museo del mare e una mostra culturale permanente, spazi espositivi, una mostra degli sport nautici , un salone del tempo libero, tecnologie multimediali e promozione dell’agroalimentare siciliano.

 

Lo skyline del Polo

 

I COLLEGAMENTI. Per raggiungere l’area, vicina agli svincoli e alla linea ferroviaria, è prevista la possibilità di riqualificazione e potenziamento dello scalo ferroviario già esistente e la realizzazione di una linea di treni navetta dalla stazione centrale di Messina, nonché treni speciali provenienti da Catania-Taormina, che porterebbero i visitatori direttamente all’ingresso della fiera. Inoltre, la vicinanza con il mare e con il torrente Zafferia “consente di ipotizzare un accesso ‘fluviale’ all’area mediante la realizzazione di un porto canale ed un pontile di attracco per mezzi veloci, che potrebbe essere utilizzato per i collegamenti rapidi con l’aeroporto di Reggio Calabria e per l’attracco di mezzi provenienti dai principali distretti turistici di Messina”.

LE STRUTTURE. Simbolo del polo fieristico, in linea con l’identità marinara cittadina, sarà il delfino, “la fera” nel dialetto siculocalabrese, resa immortale da Stefano D’Arrigo nel suo monumentale “Horcinus Orca”: la cittadella fieristica sarà infatti costituita da un grande corpo di fabbrica che, con la sua linea, “descrive il salto del delfino e con la sua sagoma ne immortala la linea agile ed aggraziata”. La sagoma che disegna tale idea progettuale sarà realizzata con una copertura a vela costituita da pannellature in vetro fotovoltaico. La parte più esterna della vela, raggiunta la darsena, “da questa si solleva in un gioco di luci ed ombre che si riflettono nello specchio acqueo, a simulare il salto del delfino”. A fianco ad essa un altro elemento peculiare: una “torre faro”, con annessa piattaforma panoramica e spazi di ristoro e accoglienza, che svetterà dal braccio portuale a ridosso del porto canale da cui si accede alla darsena. Nel progetto anche uno spazio attrezzato adibito a verde, una “promenade”, tre parcheggi (due esterni e uno interrato) e numerosi punti di ricarica per bici e veicoli elettrici. Il centro congressuale da 4000 posti troverà collocazione, a tutta altezza, nel ventre del grande edificio centrale, traslucido. Al suo fianco l’edificio a doppia altezza che ospiterà gli stand fieristici, con capacità di variare le dimensioni mediante pareti mobili. L’idea progetto si completa con il porto canale da realizzare alla foce del torrente Zafferia, al ridosso del quale sarà ubicato il pontile di attracco aliscafi e mezzi veloci marittimi.

 

La mappa generale

.

Un rendering del progetto

 

PALACONGRESSI E CENTRO FIERISTICO. Il palacongressi e il centro fieristico, seppur collegati su tre quote oltre che dal parcheggio interrato, sono concepiti per potere funzionare anche in modo indipendente. Il primo, dal punto di vista architettonico, presenta il suo attacco a terra e gli altri livelli trasparenti, mentre il centro fieristico, a basilica, si sviluppa su 4 livelli ed è composto da un prisma rettangolare pieno che contiene servizi e uffici e da un blocco vetrato che ospita gli stand fieristici. Per i diversi spazi congressuali modulabili sono previsti circa 2600 posti a sedere, mentre la capienza complessiva ammonta a circa 4000 posti.

 

 

Sezioni del centro congressuale e fieristico

 

 

 

Piante del centro congressuale e fieristico

 

RECUPERO EDIFICI ESISTENTI. I due fabbricati che non verranno demoliti diverranno uno spazio adibito ad attività multimediali e una caffetteria annessa ad esso. L’ipotesi progettuale prevede di completare la struttura metallica del primo fabbricato con pannellature in vetro, trasformandola così in una “grande serra”.

 

PORTO/CANALE e DARSENA. A servizio del centro fieristico, si prevede la realizzazione di un porto e di una darsena sul greto e sulla foce del torrente Zafferia. Completa il complesso un canale che collega la darsena con l’area dell’edificio fieristico dedita alle esposizioni nautiche.

 

.

 

TORRE/FARO PANORAMICA. La torre sorgerà all’estremità del molo più lungo. Alta circa 90 m, ospiterà una caffetteria, uffici, spogliatoi e servizi per il personale, depositi, una sala ristorante panoramica, servizi igienici pubblici e ambienti destinati alle cucine.

 

 

 

 

 

Subscribe
Notify of
guest

2 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Lillo
Lillo
11 Novembre 2022 8:41

Sono sicuro che non faranno nulla, al massimo inizieranno e come al solito si fermerà il cantiere. Mi dispiace ma ormai il cittadino messinese non crede più in questi annunci e la colpa è delle istituzioni preposte.

Umberto
Umberto
11 Novembre 2022 13:20

Sembra tutto molto bello e futuristico, i miei dubbi sorgono nel momento in cui mi chiedo: ma a quella zona e a chi la abita servono queste opere? Sarà l’ennesima cattedrale nel deserto sconnessa dai bisogni del territorio?
Non ho una risposta e penso che al progetto debbano anche partecipare soggetti dell’università che sappiano leggere i bisogni di chi vive in tutta quella zona.

Last edited 1 anno fa by Umberto