MESSINA. Quattordici negozianti, tra viale san Martino e zone vicine, hanno proposto ricorso al Tar contro l’istituzione dell’isola pedonale permanente (24 ore su 24 per tutti i giorni della settimana) che l’amministrazione comunale ha deciso di creare fino al 7 gennaio. Il ricorso verte sull’annullamento della delibera di giunta che ha approvato e reso operativo il Piano urbano della mobilità sostenibile prima del passaggio, obbligatorio per legge, in consiglio comunale (anc her se l’isola pedonale “integrale” è stata proposta dall’amministrazione in via sperimentale, motivo per cui ha il termine del 7 gennaio).

Nel ricorso si sostiene anche la difformità tra le previsioni del Pums, e cioè l’isola pedonale che in futuro ha la possibilità di essere estesa fino a villa Dante, col Pgtu, il piano generale del traffico urbano, che invece prevedeva un’isola pedonale da piazza Duomo a piazza Cairoli (quella che è stata sperimentata lo scorso natale con la pedonalizzazione notturna dell’intera via I settembre e della parte bassa del viale San Martino, dalla Dogana a piazza Cairoli).

Tra le motivazioni a giustificazione del ricorso, c’è la conformazione geografica della città, stretta e lunga, che trarrebbe nocumento dalla chiusura del viale san Martino, e il fatto che i negozi del viale e delle zone limitrofe sarebbero “tagliati fuori dal traffico veicolare”, e di conseguenza “meno accessibili da parte dei cittadini”. Secondo i commercianti, quindi, la soluzione sarebbe un’isola pedonale ridotta al solo finesettimana.

 

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