MESSINA. “Una presenza che induce alla speranza”. Così è stato introdotto il Dalai Lama al suo ingresso sul palco del teatro Vittorio Emanuele di Messina, seconda delle sue giornate a Messina dopo quella al teatro greco di Taormina di ieri. Teatro pienissimo e atmosfera di festa interreligiosa: presenti le comunità cattoliche, islamiche, buddhiste, atee e agnostiche, tutte insieme senza problemi e patemi.

Prima delle due lectio magistralis, al Dalai Lama è stato conferito il premio Costruttori di Pace.

“Benvenuto sua santità – esordisce un emozionato sindaco di Messina Renato Accorinti – dobbiamo essere felici di avere tra noi una personalità che sta lasciando una traccia per tutti gli esseri umani. Non è un indirizzo religioso, è un’etica laica che è nelle radici di ogni essere umano, e scoprendola si può fare di tutto e di più. Sulla mia maglietta potrebbe esserci scritto Palestina, Africa, Siria. E’ un simbolo. Il cambiamento viene dal singolo, dal cadere e dal rialzarsi. Mi sento protetto dal Dalai Lama, mi fa stare più sereno, la sua amicizia  i riempie di gioia. Ho voluto a tutti i costi farlo arrivare nella nostra terra, nella nostra città (a queste parole scatta un lungo applauso). Ho capito perchè sono felice: bisogna condividere, è un’opportunità per tutti noi”.

A accogliere e presentare il Dalai Lama, dopo Accorinti, è stato Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina, che prima di parlare si è intrattenuto per lunghi attimi stringendo le mani del Dalai Lama e parlandogli: “la nostra società, dinnanzi al disorientamento, ha bisogno di modelli per identificarsi. I grandi padri della spiritualità sono modelli da seguire, accogliere ed imitare. Il dialogo interreligioso è un’opportunità di crescita per tutta la collettività, e sono grato per la sua presenza qui”. Dopo aver ricordato la parabola del samaritano, Accolla ha parlato della compassione, ma anche della cura, della partecipazione e della prevenzione. “Il Dalai Lama è un testimone vivente della compassione che si è fatta storia”.

Quindi la consegna del premio “Costruttori di pace”, conferito da Accorinti, e da Antonio Le Donne, segretario generale del Comune, che al Dalai Lama ha consegnato una pergamena. In cambio, Tenzin Gyatso ha regalato loro, e ad Accolla, la Khata, la sciarpa bianca della felicità e del buon auspicio. 

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