MESSINA. Per ovviare alla carenza d’acqua in città (che dopo un’estate drammatica non è migliorata poi di molto, a giudicare dai tempi di erogazione, migliorati ma sempre molto più bassi del normale), il comune di Messina ha stipulato un accordo con Rfi per usufruire della sorgente “Peloritana – Camaro”. Cosa c’entra il concessionario nazionale per rete e trasporti ferroviari con la crisi idrica messinese?
C’entra perchè la sorgente sgorga all’interno della “Galleria Peloritana 1”, oggi chiusa all’esercizio, ricadente tra il km 217+391 ed il km 222+837 della linea dismessa Messina-Palermo, attiva fino alla fine degli anni ’90. Dal 2002, Rfi ha avuto concessione preferenziale per la derivazione della portata delle acque sotterranee che si raccolgono nella galleria, destinata alla Stazione Centrale di Messina e ad altre utenze ferroviarie limitrofe.
In seguito alla crisi idrica che ha colpito la città quest’estate, l’8 novembre RFI e il Comune hanno redatto un verbale di attestazione dello stato dei luoghi, con contestuale consegna dei tre punti di captazione a favore della città: La convenzione ha valore annuale, in vista della futura cessione in favore del Comune di Messina dell’intera sorgente.
Di quanta acqua si parla? Venticinque litri al secondo: una goccia nel mare dei mille litri al secondo che sarebbero l’approvvigionamento idrico medio della città di Messina, sommando i due acquedotto di Fiumefreddo (che garantisce oltre il 70% del fabbisogno), della Santissima e la quota minima e residuale dell’Alcantara. Venticinque litri al secondo sono anche il doppio del 12 litri al secondo che Messina forniva a Taormina (non è propriamente così, qui la spiegazione), e che erano diventai lo scandalo estivo e, secondo alcuni, iil motivo principale della carenza d’acqua in città (e non lo era, ovviamente). Non sarà, quindi, una mossa che risolverà nemmeno lontanamente la crisi idrica perdurante.
Da parte sua, il Comune s’impegna, “a garantire a RFI l’attuale fabbisogno idrico giornaliero di 250 m3 d’acqua, fatte salve eventuali ulteriori esigenze rappresentate al Comune da RFI, che poiché proprietaria dell’asset, comporteranno la priorità di quest’ultime su eventuali altre esigenze comunali”.