MESSINA. Infervora la polemica dopo il servizio all’interno del Covid Hospital di Barcellona trasmesso il 17 novembre dal Tg1, che ha denunciato le presunte carenze del reparto di Terapia Intensiva, mostrando in prima serata le immagini di attrezzature mediche accatastate e non utilizzate e focalizzando l’attenzione, in particolare, sulla mancata attivazione di dieci postazione da realizzare grazie a 2milioni e 200mila euro di fondi stanziati per la ristrutturazione del reparto (solo due quelli in funzione) e sulla carenza di anestetisti in servizio (sei medici su 14). Un servizio che ha dato il la a feroci polemiche e che ha indotto la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto ad aprire un fascicolo, con la convocazione da parte della Polizia di Stato delle persone informate sui fatti (al momento non ci sono indagati).

Sulla vicenda era intervenuto immediatamente il direttore dell’Asp Paolo La Paglia, che in comunicato aveva parlato di “macroscopici errori” da parte del giornalista, spiegando la sua versione dei fatti:

«Da qualche giorno – si legge nella nota – si susseguono trasmissioni televisive articoli sui giornali online e sulla carta stampata tramite i quali “i soliti noti”, nelle vesti di esperti clinici nonché raffinati depositari del sapere gestionale, si affannano nel tentativo di trovare colpevoli all’ASP di Messina, utilizzando l’Ospedale Covid di Barcellona PG, in un momento di grave pandemia nel quale allarmare i cittadini e paventare rischi non giustificati può configurare ipotesi di reato di interesse della Procura della Repubblica. Il noleggio dei dieci letti proviene da una decisione assunta nel mese di marzo 2020, fase iniziale della pandemia, per fronteggiare l’emergenza ed avere certezza che tutti i posti di terapia intensiva degli ospedali dell’ASP di Messina avessero letti nuovi ed efficienti in caso di necessità dovuta a malfunzionamento; tale decisione ha peraltro (nota 7539/2020) il parere positivo del Capo Dipartimento Cure Ospedaliere dott. Paolo Cardia.  Tanti e macroscopici gli errori dell’articolo a firma del giornalista, che la prossima volta è meglio utilizzi fonti aggiornate: 1- l’importo del noleggio è circa un terzo della cifra descritta; 2- il materiale contenuto nei depositi è destinato a tutti gli ospedali dell’ASP Messina e in buona parte frutto di donazioni ricevute nella prima fase della pandemia; 3- i dieci posti letto erano frutto della prima programmazione regionale poi oggi ricondotta a due posti letto per Barcellona, l’ASP di Messina si è solo adeguata; 4- l’estensore dell’articolo non riporta che i lavori descritti sono stati completati e che l’Ospedale di Barcellona ha in atto 10 nuovi posti letto di terapia semi-intensiva pronti all’utilizzo in caso di necessità; 5 – le carenze di personale riguardano tutti i presidi ospedalieri dell’ASP di Messina, dove mancano ad oggi 25 anestesisti, carenza che si acuirà nei prossimi giorni perchè alcuni medici anestesisti si stanno licenziando per assumere servizio al Policlinico e al Papardo; 6-in caso di necessità, il piano regionale, prevede che i posti letto di terapia intensiva siano principalmente allocati al Policlinico e al Papardo; 7 – domani 18 novembre prenderà servizio a Barcellona il secondo cardiologo che finalmente ha accettato l’incarico dopo i tanti bandi di reclutamento emanati. Probabilmente nei tempi passati all’ASP di Messina nessuno aveva avuto “l’ardire” di procedere senza tenere in considerazione i dispensatori di “suggerimenti non richiesti”; basta leggere attentamente il quarto capoverso dell’articolo pubblicato oggi sull’inserto regionale di “la Repubblica” per trovare pronta spiegazione di tutto, con buona pace di chi ancora non si rassegna ad utilizzare meglio il proprio tempo».
Ieri il nuovo intervento di La Paglia, che ha annunciato di aver sporto una denuncia querela per l’esecuzione del servizio televisivo registrato all’interno del “Covid Hospital di Barcellona”:
«L’Ospedale di Barcellona PG – spiega – è infatti sottoposto a strettissima sorveglianza sanitaria, in quanto sede di ricovero di pazienti malati di Covid-19, e l’ingresso degli operatori del servizio televisivo senza che nessuno ne sia stato a conoscenza può avere messo a rischio l’incolumità del personale sanitario dell’Ospedale e la stessa incolumità degli operatori televisivi. Dagli atti di una relazione di servizio, a firma del dirigente medico di presidio, risulta che non è mai pervenuta alcuna richiesta di autorizzazione all’ingresso in ospedale ed a girare delle riprese nei reparti; comunque nessuna autorizzazione è stata mai concessa dall’ASP di Messina, ne poteva essere concessa. È dunque possibile che la troupe televisiva per accedere in Ospedale si sia avvalsa della compiacenza di qualcuno».
Dura la presa di posizione di Assostampa: «In una nota, diramata dalla direzione generale dell’Asp di Messina si preannuncia una denuncia-querela contro i giornalisti Rai a proposito del servizio televisivo girato all’interno del Covid Hospital di Barcellona, andato in onda sul Tg di Rai Uno alle ore 20.00 del 17 novembre. Il direttore generale Paolo la Paglia preannuncia querela contro i giornalisti, ma evita accuratamente di rispondere alle gravose problematiche sollevate dal servizio. L’associazione provinciale della stampa di Messina, nell’esprimere piena solidarietà ai giornalisti Rai, impegnati come tanti nel difficile servizio pubblico di informazione, accusati di essersi intromessi abusivamente nei locali dell’Ospedale, “mettendo a rischio la loro e l’altrui  incolumità”, secondo la denuncia del direttore generale dell’Asp, Paolo La Paglia, ricorda allo stesso funzionario che il diritto dei cittadini all’informazione è un bene costituzionalmente garantito, come quello alla salute».
Non ha tardato ad arrivare la replica di La Paglia: “Facendo preliminarmente presente di avere grande rispetto per l’indispensabile attività professionale di informazione svolta dai giornalisti, prendiamo atto come ASP di Messina delle criticità lamentate dal Segretario provinciale Graziella Romano relativamente alla carenza di uffici stampa nelle Aziende sanitarie della provincia; purtroppo nella pianta organica vigente, redatta dalla precedente direzione strategica, non sono previsti posti.
Nella nuova dotazione organica dell’ASP di Messina sarà previsto l’addetto stampa; non è possibile vista la pandemia, ipotizzare tempi per l’approvazione regionale del documento programmatorio e per la successiva assunzione della necessaria figura professionale.
Relativamente alla segnalazione all’autorità giudiziaria, si comunica che l’ASP di Messina non ha denunciato alcun giornalista; preso atto che nessuna autorizzazione è stata mai concessa per l’ingresso di una troupe televisiva al Covid Hospital di Barcellona, con intento cautelativo e ai fini di eventuali possibili responsabilità medico-legali , è stato ritenuto necessario esporre l’accaduto a chi è preposto ad accertare i fatti.
Relativamente al merito delle tematiche evidenziate nel servizio televisivo, nell’essere fattivamente a disposizione della Procura di Barcellona, si ritiene di avere esaurientemente chiarito nella nota datata 17 novembre u.s.”.
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