MESSINA. Una cabina di monitoraggio, composta da associazioni imprenditoriali, ordini professionali ed enti locali, con la stretta collaborazione degli uffici regionali, per verificare l’esecutività dei progetti già ammessi a finanziamento.

Lo hanno chiesto gli imprenditoriali provinciali dell’edilizia del comparto industria (Ance) e degli artigiani (Cna,Claai, Sadacasa), nel convegno si sabato 13 maggio al Palacultura, secondo i quali la mancanza di progetti esecutivi non dipende solo da una scarsa competenza degli uffici tecnici negli enti pubblici destinatari dell’intervento, ma anche da una serie di problematiche connesse alle norme legislative in continua evoluzione e modificate troppo spesso nel corso degli ultimi 25 anni, che costringono i tecnici comunali o degli altri rami dell’amministrazione locale a rincorrere le nuove procedure, senza poter davvero rinnovare il proprio parco progetti e renderlo coerente con tutti i passaggi richiesti dalle leggi per arrivare al timbro “esecutivo”, che apre la porta all’emissione del decreto di finanziamento ed all’avvio dei cantieri.

L’intervento di Donato Carlea, provveditore alle Opere Pubbliche di Sicilia e Calabria, ha fatto entrare nel vivo i lavori: “l’unico modo per uscire da questa situazione di crisi” – ha affermato il provveditore- “è quello che io chiamo il progetto esecutivo perfetto. Solo così superiamo le lungaggini che finora si sono registrate in un processo troppo farraginoso e nel quale si annida la corruzione. Mi chiedo, ma nessuno si accorgeva che gli appalti, ad esempio nei G7 organizzati negli anni passati, andavano sempre agli stessi? Infine vorrei dire, sperando di non essere frainteso, che occorre investire nei terremoti, cioè intervenire, prima che avvengano i tragici eventi, su sicurezza e prevenzione” Il parterre politico presente ha fatto sentire la propria voce con l’opinione di un deputato nazionale come Vincenzo Garofalo, da sempre attento ed interessato alle dinamiche legate allo sviluppo infrastrutturale, che ha sottolineato l’importanza della valorizzazione della qualità in tutto il settore edile, e di Beppe Picciolo, uno dei più attivi tra i rappresentanti messinesi all’interno dell’Ars, il quale si è soffermato sulle inefficienze delle strutture tecniche comunali, che non consentono di produrre progettazioni adeguate alle sempre nuove prescrizioni di legge.

Antonino Genovesi, componente il nucleo di valutazione degli investimenti pubblici della Regione Sicilia, stretto collaboratore del Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione regionale Vincenzo Falgares, ha invece esposto in modo chiaro e sintetico il quadro delle risorse della Politica di Coesione in Sicilia e nel territorio di Messina, con particolare attenzione  per il settore delle costruzioni, scindendo le diverse voci contenute nei programmi operativi e nei Patti per la Regione e per le aree metropolitane, fino ad arrivare ai complessivi 835 milioni di euro disponibili nell’Area Metropolitana di Messina all’interno dei diversi settori di intervento, solo all’interno del Patto per la Sicilia e del Patto per Messina.

Guido Signorino, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Messina, ha posto l’accento sulle scelte politiche che hanno indirizzato gli interventi della Giunta Comunale nell’ambito degli strumenti di programmazione, mettendo in evidenza che, nel prossimo triennio, potranno essere cantierabili opere per circa 250 milioni di euro, tra cui una attenzione particolare è stata riservata alla tutela dal rischio idrogeologico e dell’ambiente, oltre che al recupero del patrimonio immobiliare in chiave antisismica e ambientale. Signorino, sulla scorta di quanto emerso nel convegno, riconoscendo le criticità nelle progettazioni, ha affermato: “Siamo disponibili a costituire un tavolo insieme ad imprese, professionisti e tecnici del settore per monitorare lo stato dei progetti già esistenti e interloquire in modo costruttivo con le strutture regionali, elaborando le soluzioni per rendere esecutivi il maggior numero possibile di progetti”. Infine, Signorino ha reso noto che si sta perfezionando, proprio in questi giorni, la stipula di una convenzione con il Commissario Delegato al rischio idrogeologico regionale,  Maurizio Croce, per accelerare le procedure di avvio degli interventi legati al rischio idrogeologico compresi nel Patto per Messina, riducendo drasticamente i termini per l’assegnazione dei lavori.

Molto interessanti anche gli spunti forniti dal Fulvio Bellomo, dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture della Regione: “Il trend negativo degli appalti in Sicilia, è patologico in rapporto al momento di passaggio tra la vecchia e la nuova programmazione di tutti i fondi nei quali è coinvolto l’apparato regionale. Adesso – ha precisato Bellomo – la macchina dei finanziamenti si sta rimettendo in moto, ma serve una accelerazione da parte degli enti appaltanti. Le opere che possono essere avviate ragionevolmente, entro il 2017, di competenza del mio dipartimento – ha reso noto il Dirigente Generale – sono circa 80 milioni di euro per la riqualificazione urbana, 19 milioni di euro per le strade provinciali, 50 milioni di euro per le manutenzioni del Consorzio Autostrade Siciliane e 25 milioni di euro per le strade Anas “.

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