ROMA. La Sicilia sarà inserita nelle cosiddette “zone verdi”, quelle che cioè destano al momento minore preoccupazione in relazione all’andamento della curva epidemiologica. È quanto previsto dal nuovo Dpcm che dovrebbe essere firmato in serata dal Premier Giuseppe Conte, che di fatto introdurrà una sorta di “lockdown” nelle regioni più a rischio, suddividendo il Paese in tre grandi aree: le zone rosse, le zone arancioni e quelle verdi, nelle quali dovrebbe rientrare anche la Sicilia.

Il problema maggiore per l’isola e per Messina è che la Calabria, in base alle previsioni, rientrerebbe invece nelle regioni rosse, con il paradosso di avere, separate da appena tre chilometri di mare, due regioni con misure anti contagio molto diverse fra loro. In più, dall’entrata in vigore del decreto nazionale, non sarà più possibile spostarsi da una regione all’altra se non per motivi di lavoro o salute: una misura che sarà introdotta in Calabria (zona rossa) ma non in Sicilia (zona verde).

Cosa dovrebbe prevedere il decreto per la Sicilia? Regole meno rigide ma comunque più restrittive rispetto al decreto dello scorso 24 ottobre, a partire dall’introduzione del coprifuoco nazionale fissato presumibilmente per le 22 (fatta eccezione per motivi di salute o lavoro).

Singolare il problema degli spostamenti. Se i contenuti della bozza dovessero essere confermati, di fatto dalla Sicilia e per la Sicilia ci si potrà muovere solo con l’aereo o con rotte navali che non prevedano la Calabria e le altre regioni rosse e arancioni, dato che ci si potrà muovere solo tra regioni ‘verdi’ (tranne ovviamente che per le eccezioni già previste nel corso del primo lockdown).

 

 

 

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